TEROPITECO (dal gr. ϑήρ "bestia selvatica" e πίϑηκος "scimmia"; lat. scient. Theropithecus J. Geoffroy; fr. théropithèque; sp. gelada, chilada; ted. Dschelada; ingl. gelada baboon)
Genere della famiglia dei Cercopiteci molto bene distinto tanto dai veri Cercopiteci quanto dai Paviani. La statura è quella d'un grosso amadriade (v. paviano), ma la corporatura è alquanto più snella. Le femmine sono sensibilmente più piccole dei maschi. La testa è nel suo insieme assai grande, molto sviluppata in altezza, con l'arcata sopracigliare altissima; la faccia è fortemente compressa lateralmente, ma la porzione terminale del muso è carnosa, la mandibola e il mento sono poderosi. Il rivestimento peloso è denso e abbondante; particolarmente nel maschio esso forma un ampio mantello, un lungo ciuffo occipitale erigibile e un pennacchio laterale sulle guance. Sulla gola e sul petto esiste una larga nudità color sangue in forma di clessidra. La dentatura è poderosa, specialmente nei canini del maschio.
Il Teropiteco è un caratteristico abitatore delle alte montagne abissine, saltellatore e rampicatore roccicolo specializzato; ama la vita gregaria, possiede una voce estremamente modulata, che fa molto spesso sentire in un sommesso e piacevole chiacchierio; il grido d'allarme è un abbaiamento sonoro. All'occorrenza sa minacciare e battersi seriamente. Si difende contro il leopardo, ma non offende l'uomo. Si nutre di erbe, semi, radici, bulbi, frutta, artropodi, molluschi e saccheggia talvolta anche i campi. Se ne conoscono 2 sottospecie: il Gelada (Th. Gelada Rüppel) del Semien e del Tana e il Tokur sincero (Th. obscurus Heuglin) dello Scioa.
Bibl.: O. de Beaux, in Atti Soc. ital. scienze nat. Milano, LXIV (1925), pp. 200-204.