TERNI (XXXIII, p. 603; App. I, p. 1051)
Durante la guerra, tra l'agosto 1943 e il 6 giugno 1944 (data della liberazione) la città fu sottoposta a 101 bombardamenti aerei. Le zone più colpite sono quella ferroviaria e quella industriale tra i fiumi Nera e Serra, e poi i quartieri urbani di S. Caterina, S. Tommaso, S. Agnese, dell'Ospedale C. Battisti e di Ponte Romano. In complesso, degli edifici di abitazione il 12,6% è stato distrutto e il 26,8% danneggiato (per i danni ai monumenti v. umbria, in questa App.). Distrutti pure l'ospedale civile, varî stabilimenti industriali (poligrafico Alterocca, officina Bosco, ambedue ora ricostruiti) e due centrali idroelettriche: altre due centrali gravemente danneggiate sono state già ripristinate. È ancora in corso la ricostruzione dello scalo ferroviario. Delle case di abitazione, quelle danneggiate erano già tutte riparate alla metà del 1947; mentre di quelle distrutte era stato ricostruito - alla metà del 1948 - solo un terzo circa. Dopo la guerra è stato studiato anche un nuovo piano regolatore, in parte realizzato, con la rettifica della Via Flaminia presso il ponte Romano, e con la apertura di una nuova strada lungo le mura castellane e di un'altra tra piazza S. Francesco e piazza Dalmazia. Al 30 giugno 1948 la popolazione residente nel comune ammontava a 80.436 ab., e, al 31 dicembre 1947, quella residente nella provincia era di 216.968.