Vedi TERNI dell'anno: 1966 - 1997
TERNI (Interamna Nahars o Nahartium; Interamnia e Interamnium)
Città della VI Regione augustea, posta attualmente alla confluenza del fiume Nera (in latino Nar) col torrente Serra, all'estremità orientale di una pianura ricca di acque, circondata da monti. Era situata lungo il diverticolo che a Narni si staccava dalla via Flaminia e, dopo T., raggiungeva Spoletium e Fulginiae. Un'altra strada la congiungeva a Reate.
Secondo l'iscrizione C.I.L., 4170, del 32 d. C., T. sarebbe stata fondata nel 672 a. C. Fu municipio retto da quattuorviri, ascritto alla tribù Clustumina.
Nel territorio di T. abbiamo testimonianze di vita fin dal Neolitico. Ma la conca di T. ci appare come un centro assai importante durante l'Età del Ferro, che ci è testimoniata soprattutto dall'estesa necropoli scoperta nel costruire lo stabilimento delle Acciaierie, ai piedi del colle di Pentima, nel punto d'ingresso del Nera nella conca ternana. Le deposizioni, a incinerazione e ad inumazione, devono scaglionarsi per un lungo periodo di tempo, a partire dal X fino all'VIII-VII sec. a. C. Alla fase più antica della necropoli delle Acciaierie corrisponde la necropoli rinvenuta presso la Cascata delle Marmore, mentre coeva al periodo più recente della necropoli delle Acciaierie (VIII-VII sec. a. C.) è quella scoperta presso la stazione ferroviaria di T., nella località di S. Pietro in Campo, che anche topograficamente può considerarsi una continuazione della necropoli estendentesi ai piedi del colle di Pentima. Alle Acciaierie è venuto in luce anche un gruppo di tombe che sono state assegnate al V e forse al IV sec. a. C. Finora, tuttavia, non è possibile stabilire dove sorgesse l'abitato cui appartengono le necropoli dell'Età del Ferro.
La città romana occupò la zona nella quale si trova anche attualmente T., ma non è facile precisarne l'estensione, anche se, in linea di massima, il perimetro della città romana non doveva differire molto da quello della città medievale, più ridotta dell'attuale, specie a N e a E, dove non oltrepassava il Nera. Secondo Varrone (De lingua Lat., v, 28) la città doveva il suo nome di Interamna al fatto di trovarsi inter amnis, e appunto a giustificare il suo nome si è supposto che anche a N e a O la città romana, a differenza dell'attuale, fosse circondata da un corso d'acqua. Nella zona settentrionale dell'attuale città, fuori delle mura antiche, le tombe romane sono coperte da un alto strato alluvionale e un breve segmento di ponte romano fu rinvenuto incastrato presso le fondamenta delle mura medievali, accanto alla Porta dei Tre Monumenti. Lungo il perimetro occidentale della città, sotto Porta S. Angelo, rimangono i resti di un ponte, le cui spalle sono romane.
Un tratto abbastanza esteso delle mura della città romana, a blocchi parallelepipedi di calcare, è visibile sotto il Giardino Pubblico, nell'angolo S-O della città, ed esso doveva proseguire sotto la vecchia Caserma dell'Annunziata, dove ne è venuto in luce un altro tratto. Lungo il lato orientale, le mura probabilmente seguivano a non grande distanza l'andamento del Nera. A N della città, presso via Mazzini, si rinvenne un altro tratto della cinta muraria. In base a questi resti, si può supporre che T. avesse una pianta all'incirca quadrangolare. Lungo il percorso di via Roma sono apparsi tratti di un lastricato romano, che fanno ritenere che l'andamento della via attuale ricalchi quello della strada romana. Si può supporre che essa costituisse il cardo della città e si può ritenere, in via di ipotesi, che nel luogo dell'attuale Piazza Comunale sorgesse il Foro dell'antica Terni.
Il più notevole monumento romano di T. che ci sia conservato, almeno parzialmente, è l'anfiteatro, che sorge all'estremità S-O della città, presso le mura. Dall'anfiteatro proviene l'iscrizione C.I.L., 4170, ricordata sopra, che lo data in età tiberiana. Alcune iscrizioni ci ricordano l'esistenza di un teatro.
In base a una vecchia tradizione, il corpo terminale a pianta circolare della chiesa di S. Salvatore sarebbe un antico tempio circolare romano dedicato al Sole. Scavi recenti hanno però dimostrato che la cella circolare non ha sostruzioni romane, che i pavimenti e le strutture romane sottostanti alla chiesa appartengono a edifici indipendenti da quella e di planimetria diversa. Il tempietto rotondo è certamente paleocristiano ed è indipendente dalle costruzioni romane preesistenti.
Secondo un passo di Vopisco (Hist. Aug., Tac.; Flor., xv, 1), a T. ebbero statue e cenotafi gli imperatori Tacito e Floriano, e da tale passo nacque l'ipotesi che essi fossero nati a Terni. Secondo un'altra tradizione priva di fondamento, a T. sarebbe nato lo storico Cornelio Tacito. Nel 1907, lungo la via dei Tre Monumenti furono scoperte le fondamenta di tre monumenti funerarî romani, che erano ancora visibili nel XVI secolo. Riprendendo una antica tradizione erudita, essi si vollero identificare arbitrariamente coi sepolcri dei Tacito.
Museo Civico. - Il materiale lapidario appartenente al Museo Civico è stato raccolto, in attesa di ulteriore sistemazione, a Palazzo Carrara. Vi è conservato materiale proveniente da T. e dalle zone vicine: sarcofagi, bassorilievi, cippi funerarî, iscrizioni, frammenti architettonici e scultorei, un'ara dedicata a Nettuno, un rilievo con la rappresentazione di Mithra che uccide il toro, rinvenuto nei pressi della città, e sarcofagi cristiani provenienti dalla basilica suburbana di S. Valentino. Il materiale preistorico, proveniente in gran parte dalle Acciaierie, ma anche da altre zone vicine alla città, e in precedenza conservato nel museo, è andato quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale.
Bibl.: Philipp, in Pauly-Wissowa, IX, 1916, c. 1600 s., s. v. Interamna, n. i; C. I. L., vol. XI, p. 611 ss.; F. Angeloni, Historia di Terni, Roma 1646 e Pisa 1878; G. Ricciardi, L'anfiteatro Fausto, Assisi 1880; G. Eroli, Oggetti antichi scavati in Terni dal 1880 al 1885, Roma 1886; Not. Sc., 1887, p. 442 s.; 1907, p. 646 ss.; G. Sordini, Dei Sepolcri dei Tacito in Terni, in Boll. Arte, II, 1908, p. 92 ss.; H. Nissen, Ital. Landesk., Berlino 1902, I, p. 312; II, p. 405; L. Lanzi, Terni, Bergamo 1910; Fasti Arch., I, 1946, 1965; II, 1947, 2670; III, 1948, 3308, IV, 1949, 3853; P. Grassini, Delimitazione dell'antica Terni secondo scoperte archeologiche, in Boll. Deputaz. Storia patria per l'Umbria, XLIV, 1947, p. 34 ss.; P. Grassini, Le sovrastrutture romane alla luce dei recenti scavi della chiesa di S. Salvatore in Terni, in Atti del V Convegno Naz. di storia dell'architettura, 1948, Firenze 1957. Necropoli dell'Età del Ferro: Not. Sc., 1886, pp. 9 s.; 248 ss.; 1907, p. 595 ss.; 1914, p. 3 ss.; 1916, p. 191 ss.; Bull. Palet. It., 1909, pp. 13 ss.; 78 ss.; 1916-17, p. 27 ss.; F. von Duhn, Italische Gräberkunde, I, Heidelberg 1924, p. 439 ss.; D. Randall Mac-Iver, The Iron Age in Italy, Oxford 1927, p. 140 ss.; H. Müller Karpe, Beiträge zur Chronologie der Urnenfelderzeit ecc., Berlino 1959, p. 67 ss. e passim. Museo: G. Becatti, C. V. A., fasc. XVI, Musei comunali umbri, Roma 1940.