TERNI (XXXIII, p. 603)
Il nucleo dell'antica Interamna Nahars è rimasto pressoché invariato in tutto il Medioevo; nel secolo XIX si ampliò al difuori delle mura a nord per la costruzione della stazione ferroviaria e per alcuni impianti industriali, espandendosi poi a nord-est tra il fiume e il torrente Serra per il sorgere delle maggiori industrie; in epoca recente si è estesa sulla riva sinistra del Nera e ad ovest.
La città presenta ancora oggi come disposizione planimetrica i caratteri romani; le antiche vie, cardo e decumano, che le dividevano in quattro zone e si riunivano al centro cittadino sono ancora oggi evidenti: Via Roma, Via Vittorio Emanuele, Via Cavour, Via Garibaldi, ne sono la moderna testimonianza.
Fra le industrie cittadine, oltre a quella metallurgica, hanno importanza altri stabilimeuti come lo iutificio e il lanificio, oltre a saponifici, fabbriche di paste alimentari, distillerie, concerie, stabilimenti di arti grafiche.
Terni è dotata di tutte le scuole medie, classiche, tecniche industriali, commerciali e magistrali. Ha grande importanza, oltreché come nodo ferrovario, come nodo stradale, essendo collocata sulla grande arteria nazionale, la via Flaminia, che unisce Roma a Fano, mentre altre quattro vie importanti collegano Terni a tutta l'Italia centrale: ad Ascoli, attraverso il passo delle Forche Canepirie; a Viterbo, attraverso la via che collega la Flaminia alla Cassia; ad Aquila e Sulmona, attraverso il massiccio degli Appennini; a Todi-Perugia per la strada che poi prosegue per Forlì.
Dei vari centri minori, nei quali è accentrata la popolazione di parte del comune, i più popolosi, sono: Papigno (5419 ab.), Piediluco (1432 ab.), Collescipoli (4132 ab.), Cesi (2999 ab.), Stroncone (4123 ab.), Collestatte (1702 ab.) e Torre Orsina (553 ab.).
Monumenti. - Vestigia dell'antica città romana sono costituite dall'Anfiteatro Fausto, che presenta ancora in parte le mura perimetrali ad opus reticulatum e i resti dell'antico teatro. Nei pressi della stazione esisteva la necropoli.