Vedi TERMINI IMERESE dell'anno: 1966 - 1997
TERMINI IMERESE (Θερμαὶ ῾Ιμεραῖαι, Thermae Himerenses)
Città posta sulla costa settentrionale della Sicilia, a 39 km in direzione E-SE da Palermo. Fin dalla più remota antichità si hanno tracce di stanziamenti umani nel territorio di T. Imerese: rinvenimenti recenti anzi farebbero pensare ad un Paleolitico sufficientemente arcaico. Di una città vera e propria, però, si può parlare solo dopo la distruzione di Imera, dopo il 409 cioè, quando i Cartaginesi "con alcuni cittadini scelti fra loro stessi e con volontarî libici fondarono in Sicilia una città che chiamarono Θέρμα, presso le sorgenti calde" (Diod., xiii, 79, 8): già da prima infatti questa località era nota per le sorgenti calde. In un secondo tempo, forse tra il 407 e il 405, ai coloni punici si sarebbero aggiunti gli abitanti dell'antica Imera scampati alla distruzione e che dapprima avevano seguito Ermocrate (Diod., xiii, 62, 3).
Dalla sua fondazione e fino alla conquista romana, avvenuta nel 252 a. C. essendo consoli C. Aurelio Cotta e P. Servilio Gemino (Polyb., i, 39, 13), gli avvenimenti storici di T. non si seguono con chiarezza, frequenti essendo i passaggi di dominio tra i Greci ed i Cartaginesi: e questo è logico se si tengono presenti il sito della città, posto sulla linea di demarcazione, che non fu mai fissa, tra i Greci ed i Cartaginesi, e gli avvenimenti storici verificatisi in Sicilia a cominciare dagli inizî del IV sec. a. C. fino alla metà del III, che sono dominati dal conflitto greco-cartaginese e dalle grandi figure di Dionisio, Timoleonte ed Agatocle (Diod., xiv, 47, 6; 56, 2; 78, 7; xix, 71, 7; xx, 56, 3; 77, 3; xxiii, 9, 4); quest'ultimo era nato proprio a T. (Holm, St. di Sicilia, ii, trad. it. p. 426). Durante il periodo romano T. ebbe una vita agiata come del resto attestano i pochi monumenti di quest'epoca che si conoscono; dal 210 a. C. fu civitas decumana, ebbe una parte nella lotta tra Mario e Silla accogliendo "gli avanzi della fazione di Mano", Augusto vi mandò una colonia. A T. accenna spesso Cicerone nelle Verrine. Coniò moneta sia prima che dopo l'occupazione romana, rispettivamente in argento e in bronzo, forse fino all'epoca di Tiberio.
Dei monumenti dell'antica T. poco sappiamo anche perché la città moderna è posta su quella antica: niente anzi conosciamo della T. preromana. Della T. romana il monumento più rappresentativo è costituito dai resti di un acquedotto, forse il più grande di tutta la Sicilia, che portava l'acqua da sorgenti poste a 8 km dalla città: notevoli una torre esagonale che aveva la funzione di castello di compressione e alcune arcate, a semplice o doppio ordine, sparse per la campagna: una iscrizione posta sulla torre esagonale, oggi scomparsa ma di cui conosciamo il testo (Aquae Corneliae ductus P. XX), le varie particolarità costruttive, gli avvenimenti storici di T. connessi anche con l'iscrizione, ci fanno datare l'acquedotto, almeno nelle sue prime fasi (portò l'acqua a T. fino al 186o), alla fine del II o agli inizî del I sec. a. C. T. aveva pure un anfiteatro, più piccolo di quelli di Catania e di Siracusa, ma che poteva contenere circa 4000 spettatori: restano pochissimi avanzi, che hanno permesso però di calcolare le dimensioni (m 87 × 58) e di stabilire che era a due ordini con 14 file di gradini. Altri pochi resti sono stati rinvenuti in varî punti della città tra cui un frammento di pavimento a mosaico con scena di pesca forse di epoca antoniniana.
La maggior parte del materiale rinvenuto a T. è conservato nel Museo Civico locale, dove è particolarmente notevole la collezione di epigrafi.
Bibl.: K. Ziegler, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, cc. 2377-2386; J. Bérard, Bibliographie topographique des principales cités grecques de l'Italie méridionale et de la Sicile dans l'antiquité, Parigi 1941, p. 112 ss. (ivi bibliografia precedente); V. Tusa, Restauri all'Acquedotto Cornelio di Termini Imerese, in Boll. d'Arte, 1953, p. 270 ss.; E. Balsamo, Un acquedotto romano in Sicilia: l'acquedotto Cornelio di Termini Imerese, Palermo 1959; N. Bonacasa, Museo Civico di Termini Imerese- Sculture romane inedite, Palermo 1960; G. Meli, Nuove "facies" del paleolitico in Sicilia, in Quaternaria, V, 1962.