STIGLIANO, Terme di
All'interno delle moderne terme in località Bagni di S. (comune di Canale Monterano, prov. di Roma, km 37,5 della Via Bracciane- se) sono state individuate interessanti strutture antiche. Sul sito, che pur rientrando nell'ager caeretanus è rimasto a lungo in una posizione marginale, le campagne di scavo intraprese dalle Università di Chieti e di Macerata (1970- 1975) hanno messo in luce un complesso santuariale (parte di un tempio e un edificio termale) con accesso dalla antica strada basolata detta «Selciatella». Di recente (1990) sono stati individuati resti di un secondo impianto termale.
A lungo controversa è stata la localizzazione a Bagni di S., il cui toponimo sembra derivare da un prediale (Hostilianum) del complesso termale delle Aquae Apollinares, riportato sia dall'Itinerarium Antonini (300), sia dalla Tabula Peutingeriana (v, 2-5). L'ipotesi era fondata sull'identificazione della «Selciatella» con l'antico diverticolo che collegava la Via Clodia alla Via Aurelia, passando per le Aquae Apollinares e per Tarquinia.
Nel settore Ν dell'area indagata negli anni '70 si trova un edificio templare prostilo a una cella, con gradinata di accesso di cui si conserva ancora la metà SE del basamento in opera quadrata di tufo pomiceo. Il rinvenimento, nell'area della gradinata del tempio, di una lastra marmorea con dedica ad Apollo, databile alla metà del II sec. d.C., è una concreta indicazione circa la divinità venerata nel santuario e può utilizzarsi a favore della localizzazione a S. delle Aquae Apollinares, contro l'ipotesi, più volte formulata, di un'identificazione con i Bagni di Vicarello sul lago di Bracciano. Nell'area antistante sono state rinvenute una fossa e una stipe votiva che hanno restituito materiali databili tra la prima metà del V (tre statuette bronzee raffiguranti Eracle Pròmachos, insieme ad altri ex voto bronzei e fittili) e il IV inizî III sec. a.C. (piattello tipo «Genucilia», coppette a vernice nera dell'Atelier des petites estampilles, nove monete medio-repubblicane).
Il rinvenimento di frammenti di bucchero sembra attestare una frequentazione già a partire dal VI sec. a.C., protrattasi almeno fino al II-III sec. d.C., contemporaneamente alle attigue terme. All'interno del tempio doveva essere collocata una statua marmorea, probabilmente di Apollo, rinvenuta acefala nel 1928 e successivamente trafugata.
L'area rimanente è occupata da un edificio termale, scavato solo in parte e di difficile lettura anche a causa dell'erosione dovuta al vicino fosso Lenta. Al centro sono due vani (L-M, m 6 X 5 e 6,40 X 4,40 rispettivamente) dai muri in opera reticolata con basamento e ammorsatu- re in tufelli, pavimentati in opus spicatum. Nel settore E a stento si distingue un porticato quadrangolare (H) con sedili e vasca centrale per le acque sulfuree, sul cui lato S si aprono due piccole stanze (F-G) in opera reticolata a scapoli alternati di tufo e calcare. Sul lato S sono altre piccole celle (Α-D) in opera listata, con resti di tubuli, suspensurae e rivestimenti marmorei, seguite a S da un ambiente absidato (E) in opera reticolata con due nicchie rettangolari a rivestimento musivo, che presenta numerosi rifacimenti. Sotto uno degli ambienti (A) il restauro (1994) ha rivelato la presenza di un più antico muro curvilineo spesso c.a 1 m, in opera reticolata. Le diverse tecniche edilizie sono indicative di rifacimenti susseguitisi dalla tarda età repubblicana fino almeno al II-III sec. d.C., come confermano i materiali rinvenuti, tra cui, oltre alla ceramica, si annoverano numerosi frammenti architettonici di marmo.
Il secondo impianto, adiacente a un edificio del XVIII sec. con funzione di albergo, la cui costruzione contribuì alla spoliazione e al rimaneggiamento dell'intera area, presenta due fasi principali. Alla prima si riferisce un muro in opera reticolata con portico antistante a pilastri quadrangolari in laterizio intonacati di rosso e pavimento in cocciopesto; in un secondo momento al portico fu addossata un'ampia vasca (largh. m 7,10; prof, m 1,60), solo parzialmente scavata, impermeabilizzata con cocciopesto e rivestita di lastre di marmo, in gran parte asportate in funzione di una calcara impiantata al centro della vasca stessa. Agli interventi successivi pare sia dovuta la scarsa presenza di reperti, a eccezione di frammenti di tegole con bollo c calpetan, databili al I-II sec. d.C.
Bibl.: Sul tracciato della «Selciatella» e sull'identificazione delle Aquae Apollinares con i Bagni di Stigliano: R. Garrucci, Della via Clodia e coerenti e delle città e villaggi che furono sul corso di essa, Roma 1864 (ripubbl. in Quaderni della Forum Clodii, 2, Bracciano 1975); D. Anziani, Les voies romaines de l'Etrurie méridionale, in MEFRA, XXXIII, 1913, pp. 192-230; S. Bastianelli, Il territorio tolfetano nell'antichità, in StEtr, XVI, 1942, pp. 229-260; M. A. Del Chiaro, An Archaeological-Topographical Study of the Tolfa-Allumiere District: Preliminary Report, in AJA, LXVI, 1962, pp. 49-56; L. Gasperini, Monterano. Un centro minore dell'Etruria meridionale, in AA.VV., Etudes étrusco-italiques. Mélanges pour le XXVe anniversaire de la chaire d'étruscologie à l'Université de Louvain, Lovanio 1963, pp. 19-70. - Sull'identificazione delle Aquae Apollinares con i Bagni di Vicarello: E. Desjardins, Découverte de la position des villes de Sabate, du Forum Clodii, de la station Ad Novas, et explication des itinéraires dans les environs du lacus Sabatius, in Annlnst, 1859, pp. 34-60; G. Dennis, The Cities and the Cemeteries of Etruria, I, Londra 1883, p. 61; G. F. Gamurrini, Α. Cozza, A. Pasqui, R. Mengarelli, Carta archeologica dell'Italia (1881-1897). Materiali per l'Etruria e la Sabina (Forma Italiae, s. II, 1), Firenze 1972, p. 305.
Campagne di scavo: G. Brunetti Nardi, Repertorio degli scavi e delle scoperte archeologiche nell'Etruria meridionale, II. 1966-70, Roma 1972, p. 25; L. Gasperini, Scoperte archeologiche a Stigliano (cat.), Bracciano 1976; G. Brunetti Nardi, Repertorio degli scavi e delle scoperte archeologiche nell'Etruria meridionale, III. 1971-75, Roma 1981, p. 40.
(A. L. lombardi - S. Ventura)