FIORONI, Teresa
Figlia di Nicola e Anna Rosa Pigliucci, nacque in luogo ignoto il 2 febbr. 1799 (Schidlof, 1964; Petrucci Nardelli, 1981. Del tutto erronea è la data del 1810 indicata nel Thieme - Becker e ripresa da altri autori). La famiglia è documentata a Roma solo a partire dal 1820, con domicilio in via Sistina n. 68 (Roma, Arch. stor. del Vicariato, S. Andrea delle Fratte, Stati d'anime, 1820 ss.). Rimangono ancora sconosciuti i modi e i tempi dell'apprendistato della F., sebbene sia certo che Domenico Del Frate ne sia stato maestro negli ultimi due anni della sua vita: nel 1820-21, infatti, il pittore abitò nella stessa casa dei Fioroni. Tra il 1820 e il 1830, comunque, la F. riuscì ad affermarsi nel campo della miniatura; Nagler (1913) afferma che nella sua prima attività portò a termine varie copie ad olio, di cui però ricorda soltanto quella dell'Aurora di G. Reni, acquistata da una principessa tedesca non menzionata. Il 30 marzo 1830 la F. sposò l'incisore Carl Voigt, divenuto medaglista nella Zecca del regno di Baviera; nel maggio dello stesso anno i due artisti raggiunsero Monaco, loro nuova residenza. Sulla base delle indicazioni contenute nell'elenco delle opere della F. in vario modo conosciute (Petrucci Nardelli, 1981, pp. 43-53), a questo primo periodo romano apparterrebbero con certezza l'Autoritratto dell'Accademia di S. Luca a Roma (che la F. replicò successivamente), la perduta copia della Bella di Tiziano, anch'essa per qualche tempo nell'Accademia di S. Luca, la copia della cosiddetta Schiava di Tiziano, ora attribuita a Palma. il Vecchio e un tempo nella Galleria Barberini, e la copia di una Sibilletta nella Galleria Borghese, già attribuita a G. Cagnacci ed ora a G.F. Romanelli; ignota la collocazione attuale delle ultime due miniature.
Del periodo monacense dell'attività della F. fanno sicuramente parte: i ritratti in miniatura di Luigi I, re di Baviera, di sua moglie Teresa, delle figlie Matilde e Adelgunda (ignota la loro collocazione attuale); nel caso della regina Teresa, il ritratto venne replicato per adornare vari gioielli. Degli stessi decenni sono i ritratti di altri membri della famiglia reale bavarese e di esponenti dell'aristocrazia e della politica, nonché quelli del marito C. Fóigt e dei figli Carolina e Ludovico, questi ultimi conservati nella Galleria dell'Accademia di S. Luca. Eseguite quasi certamente dopo la partenza da Roma sono inoltre la copia della Madonna di casa Tempi di Raffaello (Monaco, Alte Pinakothek), le copie del ritratto di Maria Luisa de Tassis e del Ritratto virile di A. van Dyck (Vienna, Liechtenstein Bildergalerie: anche queste miniature sono conservate presso l'Accademia di S. Luca). Già a partire dagli ultimi anni del soggiorno a Monaco l'attività artistica della F. rallentò notevolmente. Non è improbabile, comunque, che i ritratti delle sorelle e del cognato conservati presso l'Accademia di S. Luca possano risalire a quel periodo; è certo che nel maggio del 1844 la F. stava lavorando al ritratto di Marietta Capogrossi, figlia di sua sorella Angela, miniatura di cui però è ignota l'attuale collocazione.
La maggioranza delle opere della F. è conosciuta attraverso citazioni - e fra queste il solo ritratto della Baronessa Bayersdoff è certamente databile al 1831 - o dagli accenni contenuti nelle lettere che l'artista inviava alla famiglia. Oltre al cospicuo nucleo di opere (circa trenta) conservate presso l'Accademia di S. Luca, al Ritratto di due giovani donne davanti ad una finestra aperta, da cui si vede S. Pietro, in collezione privata (Schidlof, 1964, p. 1083), al Ritratto di giovane donna vestita di rosso e al Ritratto di giovane donna con grande cappello verde, entrambi nella collezione Ferdinand Spiegel di Vienna (ibid., p. 876), le miniature della F. che, per quanto si sa, dovettero essere eseguite tutte su avorio risultano di ubicazione ignota. Nel corso del 1857 la F. si trasferì con la famiglia a Roma dove, tra il 1858 e il 1865, risiedette al n. 93 di via delle Tre Cannelle.
Nel 1860 la figlia Carolina sposò lo scultore Francesco Fabi Altini. La nuova famiglia continuò a vivere con i Voigt (Roma, Arch. stor. del Vicariato, SS., XII Apostoli, Stati danime); delle nipotine Silvia e Augusta la F. fece due ritratti (Roma, Accademia di San Luca). Per qualche anno se ne perdono le tracce nei registri parrocchiali; poi nel 1871 sia i Voigt sia i Fabi Altini risultano residenti in via della Croce, n. 81, e, sebbene già nello Stato d'anime successivo non vengano più citati, bisogna ritenere che in quell'abitazione rimasero almeno fino al 1874: in quell'anno morì la piccola Augusta, e il decesso venne registrato nella stessa parrocchia (Roma, Arch. stor. del Vicariato, S. Giacomo in Augusta, Stati d'anime e reg. dei morti).
Nell'ottobre del 1874 morì a Trieste C. Voigt; probabilmente poco dopo questa data la F. si trasferì a Perugia, ove si spense il 19 sett. 1880 (Schidlof, 1964; Petrucci Nardelli, 1981).
Fonti e Bibl.: Oltre ai documenti citati nel testo e a T. F. Lettere artistiche e familiari (1830-1855), a cura di F. Petrucci Nardelli, Roma 1981, si veda: E. Keller, Elenco di... pittori, scultori, architetti, miniatori incisori …, esistenti in Roma l'anno 1824, Roma s.d., p. 60; G. Brancadoro, Notizie risguardanti le Accademie di belle arti e di archeologia esistenti in Roma, Roma 1834, p. 66; [A. Taddei], Manuale di notizie risguardanti le scienze, arti e mestieri della città di Roma per l'anno 1839, Roma 1838, p. 103; W. Weingärtner, Studien zur Geschichte der bildenden Künste in neunzehnten Jahrhundert, in Die Dioskuren, 1860, n. 28, p. 227; E. Umberger, Meistenniniaturen ausffinf Jafthunderten, Stuttgart 1911, p. 104; R.L. Schidiof, La miniature en Europe, Graz 1964, pp. 876, 1083; G. Incisa Della Rocchetta, La collez. dei ritratti dell'Accademia di San Luca, Roma 1979, p. 76; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXXIV, p. 511 (s. Voigt, Teresa); C. Petteys, Dictionary of women artists, Boston 1985, p. 726; H. Blattel, Dict. internat. peintres miniatunstes, peintres sur porcelaine, silhouettistes, München 1992, p. 928.