terapia del massaggio
Insieme di comportamenti che promuovono la comunicazione corporea tra i genitori e il bambino, volti a favorire lo sviluppo del neonato mediante una complessa stimolazione multisensoriale. Il massaggio del neonato è una pratica molto antica, diffusa nelle culture orientali ma recentemente riscoperta anche nel mondo occidentale. I benefici per la crescita del bambino sono molteplici: il massaggio agisce a livello psicologico, rinforzando i processi di attaccamento parentale, a livello fisiologico, promuovendo lo sviluppo delle funzioni nervose, respiratorie, circolatorie e gastrointestinali, e a livello dell’umore, agendo da regolatore del ritmo sonno-veglia ed esplicando una intensa azione rilassante. Inoltre, il massaggio è un valido supporto nella cura dei neonati a rischio, come nel caso dei bambini pretermine.
Secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, i bambini pretermine sono i nati prima della 37a settimana di gestazione. Il numero di bambini pretermine che ogni anno nascono nel mondo è elevatissimo (ca. il 14% delle nascite negli Stati Uniti). I bambini pretermine hanno una curva d’incremento di peso corporeo rallentata e presentano problemi di termoregolazione, alimentazione, respirazione e sviluppo, di gravità proporzionata al grado di prematurità. Assicurare la sopravvivenza dei bambini pretermine richiede cure intensive all’interno di strutture specializzate, con costi di ospedalizzazione enormi. Ancora oggi, la dimissione dall’ospedale si basa principalmente sul recupero dai deficit di aumento del peso, indice predittivo del tasso di crescita complessiva dell’individuo. Gli studi del gruppo di Tiffany Field (una pioniera nello studio della t. del m.), in Florida, hanno dimostrato un aumentato tasso di crescita del peso nei bambini pretermine che ricevono una t. del m. basata su cicli di moderata pressione a livello della testa, delle spalle, del tronco, delle braccia e delle gambe (stimolazione tattile) e cicli di flessione ed estensione degli arti superiori e inferiori (stimolazione cinestesica). L’aumento del guadagno di peso varia tra il 20 e il 50% ca., con tempi di permanenza in ospedale accorciati anche di 3÷6 giorni. La terapia più frequentemente adottata prevede sessioni di 10÷15 min, ripetute due o tre volte al giorno per un totale di 5÷10 giorni. Effetti analoghi, ma più moderati, si riscontrano anche in bambini pretermine cui vengono fatti eseguire solo movimenti passivi degli arti. La pressione moderata esercitata durante la tipologia più completa di t. del m., però, sembra essenziale per l’incremento della motilità gastrica che, a sua volta, potenzia l’efficienza di digestione dei cibi e aumenta la disponibilità dei nutrienti. La stimolazione dei recettori di pressione, infatti, aumenta l’attività del nervo vago, con un’azione diretta sul rilascio dell’insulina e del fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (IGF-1), un ormone di natura proteica con una struttura molecolare simile a quella dell’insulina che viene prodotto soprattutto a livello epatico e che riveste un ruolo molto importante nei processi di crescita del bambino. Inoltre, i bambini pretermine che ricevono la t. del m. si presentano più attivi e vigili dei bambini non massaggiati, piangono meno e hanno ridotti livelli di cortisolo nella saliva e nel sangue, correlati a una riduzione dell’ansia e della predisposizione allo stress. Anche nei modelli animali (ratto), la stimolazione tattile materna guida lo sviluppo corporeo dei piccoli, regolando direttamente i livelli dell’ormone della crescita (➔ cure materne, effetti dell’ambiente sulle).
Nonostante le numerose evidenze degli effetti positivi del massaggio sul tasso di crescita corporeo, fino a tempi molto recenti non era noto se tale pratica, nell’uomo o nei modelli animali, potesse anche influenzare lo sviluppo del cervello. Recentemente (2009), i ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del CNR di Pisa e della Scuola normale superiore guidati da Lamberto Maffei hanno indagato gli effetti del massaggio sullo sviluppo cerebrale, in partic., sullo sviluppo del sistema visivo, paradigma d’elezione per lo studio dell’influenza degli stimoli ambientali sul cervello. La ricerca è stata svolta in un gruppo di bambini pretermine sani e, in parallelo, anche in piccoli di ratto. I ricercatori hanno sottoposto al test 20 bambini nati fra la 30a e la 33a settimana di gestazione, metà dei quali ha ricevuto per 10 giorni tre sedute di massaggio da 15 minuti ciascuna. È noto che durante lo sviluppo l’attività elettroencefalografica matura e il cervello diventa progressivamente più rapido nel rispondere agli stimoli visivi, per es. a un flash luminoso. I ricercatori hanno dimostrato che nei bambini massaggiati le risposte cerebrali maturano più velocemente che in quelli non massaggiati. Inoltre, il massaggio promuove anche la maturazione dell’acuità visiva (➔), ossia la capacità di risolvere i dettagli spaziali del mondo visivo. Una più rapida maturazione dell’acuità visiva è stata documentata, con metodi sia elettrofisiologici sia comportamentali, anche nei piccoli di ratto sottoposti al massaggio (➔ ambiente e cervello). Infine, la terapia del massaggio aumenta i livelli ematici dell’IGF-1, sia nei bambini sia nei piccoli di ratto. Poiché il blocco dell’azione dell’IGF- 1 elimina gli effetti del massaggio sullo sviluppo dell’acuità visiva dei ratti, lo studio suggerisce che tale fattore sia un mediatore chiave degli effetti del massaggio sullo sviluppo visivo anche nei bambini.