TERAMO (XXXIII, p. 539; App. I, p. 1048)
Al censimento del 1936 la popolazione residente nel comune di Teramo risultò di 33.796 abitanti; nel 1951 questa popolazione era salita a 38.643 unità e al censimento del 15 ottobre 1961 a 41.629. L'aumento è abbastanza considerevole: minore tuttavia che in altre città abruzzesi, così che T. è oggi superata non soltanto da Pescara e dall'Aquila, ma anche da Chieti.
Sorta presso il cuneo di convergenza fra il Tordino e il Vezzòla, essa rappresenta un centro urbano tipico su terrazzo di confluenza fluviale. A est dell'asse formato da via Vittorio Veneto - piazza Martiri della libertà - via Oberdan, verso l'apice del cuneo si estende la T. romana, con strade strette, angolate: quell'asse era anticamente un fossato, che contribuiva ad accrescere il valore difensivo della località. A ovest di piazza Martiri, cioè a tergo del cuneo, si dilata la T. moderna, con pianta pure distinta da maglie rettangolari. Una terza fase caratteristica dello sviluppo urbano si è delineata dopo il 1945; nell'ulteriore espansione a ritroso, la città va ora assumendo una struttura radiale, a semicerchio, che fa perno sulla vasta piazza Garibaldi: quattro assi stradali s'irraggiano a ventaglio dalla piazza, sempre allegra e animata.
La popolazione della provincia di T. è passata dai 249.532 abitanti che essa contava nel 1936 ai 272.103 del 1951 e ai 258.427 registrati al censimento del 15 ottobre 1961.