TERALITI
. Rocce intrusive nefeliniche. Si tratta di rocce basiche, che, insieme con le essexiti, occupano nella serie delle rocce nefeliniche la posizione dei gabbri nella serie alcali-calcica. Sono costituite da un plagioclasio basico (labradorite) e da nefelina. Gli elementi colorati sono abbondanti e tra questi è predominante l'augite spesso titanifera. Meno diffuse sono l'egirina e l'egirinaugite. Si notano inoltre anfiboli bruni e biotite; e spesso sono presenti anche la sodalite (o l'hauynite) e l'olivina. L'ortoclasio manca, o è scarso, a differenza delle essexiti. Accessorî sono apatite, magnetite e ilmenite, più rara. L'analcime, che spesso si osserva, deriva dall'alterazione della nefelina e dei minerali del gruppo della sodalite. Chimicamente le teraliti sono caratterizzate da un basso tenore di silice (43-460); con una percentuale di Al2O3 tra il 13-15%. Abbondanti sono gli ossidi di ferro e di magnesio per la diffusione degli elementi colorati; CaO è circa il 10-12%. Tra gli alcali la soda (5% e più) predomina nettamente sulla potassa. Sono rocce di colore grigio scuro, quasi nero, a struttura granulare. Le teraliti tipiche si osservano a Duppau nel Mittelgebirge boemo; se ne trovano anche nel Montana (U.S.A.), nella Penisola di Cola, nel Portogallo (Serra de Monchique), ecc. In Italia si conoscono rocce teralitiche nel Trentino in relazione con le monzoniti. Forme filoniane dei magmi teralitici sono le camptoniti e le monchiquiti. Analoghe alle teraliti, ma con struttura ofitica, sono le tescheniti, che probabilmente rappresentano forme effusive.