TEORODOCI (ϑεωροδόκοι)
Così erano chiamati dagli antichi Greci coloro che si assumevano l'onore e l'onere di ospitare i teori (v.), sia quelli inviati dalla loro città ad assistere alle feste di un'altra sia quelli che portavano a varie città straniere l'invito a partecipare a una determinata festa nel proprio paese.
Naturalmente i teorodoci venivano scelti di solito fra le persone più autorevoli e cospicue. Talvolta essi erano eletti dalla città stessa nella quale i teori venivano a capitare; altre volte, invece, la città che invitava alla festa e alla quale premeva che i proprî legati fossero bene accolti nei paesi stranieri sceglieva in ciascuna città toccata dall'itinerario dei teori uno o più teorodoci, dando loro in cambio onori e privilegi che li rimunerassero in certo modo per il loro disturbo. Numerose liste di teorodoci ci sono pervenute, tanto più ampie quanto più importanti erano il santuario o la città che invitavano alle feste: così particolarmente notevoli sono quelle del grande santuario di Apollo a Delfi e di quello di Asclepio ad Epidauro, liste delle quali le più antiche risalgono alla fine del secolo V a. C.
Bibl.: V. teori. Esempio di una grande iscrizioni delfica di teorodoci, in A. Plassart, in Bull. Corr. Hell., XLV (1921), p. i segg.