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teoria di Lebesgue

di Luca Tomassini - Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
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teoria di Lebesgue

Luca Tomassini

Complesso di idee e metodi che, sviluppatisi a partire dai lavori di Henri Lebesgue all’inizio del secolo scorso, vanno oggi sotto il nome di teoria della misura e teoria dell’integrazione. Il punto di partenza di Lebesgue è la messa a fuoco dei concetti astratti di misura su un insieme e insieme misurabile. Il primo è una generalizzazione naturale delle nozioni seguenti: (a) la lunghezza l(s) di un segmento s; (b) l’area S(F) di una figura piana F; (c) il volume V(G) di un solido G; (d) l’incremento f(b)−f(a) di una funzione non decrescente f(t) sull’intervallo semichiuso (a,b]; (e) l’integrale (di Riemann) di una funzione non negativa esteso a un dominio di una, due o tre dimensioni. Il secondo, strettamente legato alla nozione di σ-algebra, esprime e generalizza l’idea che la lunghezza di un sottoinsieme della retta reale (anche irregolare, ma comunque non arbitrario, cioè misurabile) sia espressa in termini di quella degli intervalli. Egli definisce inoltre esplicitamente una misura sulla retta reale, oggi detta di Lebesgue. Il passo successivo è la definizione di funzione (sulla retta reale e a valori reali) misurabile, sostanzialmente una funzione f tale che la controimmaggine f−1([a,b]) di un intervallo [a,b] sia un insieme misurabile (se [a,b] non è contenuto nell’immagine di f si pone f−1([a,b])=∅ e l’insieme vuoto ∅ è misurabile) Un importante esempio di funzioni misurabili è la funzione caratteristisca χA di un insieme misurabile A, tale che χA(x)=1 se x∈A e zero altrimenti. Lebesgue ha dimostrato che ogni funzione misurabile è limite in un senso opportuno di funzioni caratteristiche e per questa ragione ­definisce a l’integrale a partire da queste ultime. Ovviamente per definizione ∫χA(x)dx=μ(A), dove μ(A) è la misura di Lebesgue dell’insieme A; la generalizzazione a combinazioni lineari finite di funzioni caratteristiche è immediata, il passaggio a quelle infinite (e quindi alle funzioni misurabili) avviene con un limite. Il risultante integrale (detto integrale di Lebesgue) non coincide con quello di Riemann ma lo generalizza in maniera sostanziale. Non solo la classe delle funzioni integrabili (cioè quelle di cui è definito l’integrale) risulta enormemente allargata, ma le ipotesi che garantiscono la possibilità di passaggio al limite sotto il segno di integrale (ovvero che garantiscono che da fn→f si possa dedurre ∫fn→∫f) risultano molto più generali della convergenza uniforme necessaria nel caso dell’integrale di Riemann. Tale risultato è noto come teorema della convergenza dominata.

→ Analisi matematica

Vedi anche
codominio In matematica, l’insieme descritto dal valore di una funzione f(P), quando P varia nel dominio di definizione della funzione f(P). funzione monotona In matematica, una funzione f(x), reale di una variabile reale, si dice monotona, funzione se per ogni coppia di valori x′, x″ del suo insieme di definizione, per la quale sia x′ anàlisi infinitesimale infinitesimale, anàlisi (o càlcolo) Parte della matematica (detta anche semplicemente analisi matematica) i cui metodi e sviluppi sono fondati sull'operazione di passaggio al limite. Suoi iniziatori sono considerati nel 17° sec. I. Newton e G.W. Leibniz, tuttavia ha avuto il suo sviluppo solo in seguito ... solido geometrico Figura o corpo a tre dimensioni giacente nello spazio.
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Vocabolario
teorìa
teoria teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in termini di concetti ed enti più o meno...
teòro
teoro teòro s. m. [dal gr. ϑεωρός, voce di origine incerta]. – Nell’antica Grecia, persona inviata, di solito come parte di una delegazione (detta ϑεωρία: v. teoria, nel sign. 2 a), a consultare un oracolo, o ad assistere a una festa religiosa;...
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