acceleratore, teoria dell' (o principio dell'acceleratore)
acceleratore, teoria dell’ (o principio dell’acceleratore) Teoria dell’investimento secondo la quale la variazione dello stock aggregato di beni capitale dipende, più che dal tasso di interesse, dall’andamento della domanda aggregata (➔) di beni e servizi. In combinazione con il moltiplicatore (➔), l’a. è stato utilizzato sia nella teoria della crescita economica (R. Harrod) sia nella teoria del ciclo economico (J.R. Hicks, P. Samuelson) e, in qualche variante, è largamente impiegato in molti modelli macroeconomici per spiegare gli investimenti aggregati.
Alla base del principio dell’a., originariamente formulato da A. Aftalion, sta l’ipotesi che esista, in ogni periodo t, un rapporto ottimale fra lo stock di capitale e il prodotto aggregato: Kt*=vYt, dove ν è il rapporto ottimale fra capitale e prodotto. L’investimento è definibile come l’aggiustamento dello stock di capitale dal livello effettivo a quello desiderato: It=Kt*−Kt−1. Se in ogni periodo il capitale viene aggiustato in modo completo al suo livello desiderato, si avrà che il capitale nel periodo t−1 dovrà essere Kt−1=Kt*−1=vYt−1. Servendosi delle definizioni di Kt* e Kt−1 appena viste, si ottiene la funzione dell’investimento It=v(Yt−Yt−1), dove v rappresenta ora l’a., cioè il coefficiente che determina di quanto aumenta (o diminuisce) l’investi;mento aggregato per ogni dato aumento (o diminuzione) della domanda aggregata, e quindi del prodotto aggregato. Dato che vsi ipotizza maggiore di 1, ogni variazione del prodotto genera una variazione amplificata dell’investimento netto. L’investimento lordo, invece, dovrà anche coprire il deprezzamento del capitale (δK, con 0<δ<1), cioè (al tempo t) dovrà essere pari a: It=Kt*−Kt−1+δKt−1=Kt*−(1−δ)Kt−1. Quindi, utilizzando le espressioni precedentemente individuate, relative al rapporto ottimale fra capitale e prodotto, e continuando a ipotizzare il completo aggiustamento del capitale al livello desiderato in ogni periodo, si ottiene: It=v[Yt−(1−δ)Yt].
Una versione flessibile del principio dell’a. si ottiene ipotizzando che, in ogni periodo, il capitale venga aggiustato solo parzialmente (e non completamente, come nel caso precedente) al suo livello desiderato (D.W. Jorgenson). Ciò avrebbe luogo, per es., perché le imprese, incerte circa la variazione effettiva della domanda aggregata, non vogliono rischiare investimenti eccessivi (o troppo ridotti), oppure perché l’offerta di beni capitali non si adegua istantaneamente alla domanda e non consente un aggiustamento completo. Un modo semplice per formalizzare l’aggiustamento parziale dello stock di capitale è il seguente: It=λ(Kt*−Kt−1), con 0<λ<1 (l’aggiustamento dello stock di capitale è tanto più rapido quanto più il coefficiente λ è vicino a 1). Si ottiene così la funzione dell’investimento netto: It=vλYt−λKt−1, o quella dell’investimento lordo: It=vλYt−(λ−δ)Kt−1.