costo-opportunita, teoria del
costo-opportunità, teoria del Teoria del valore della migliore alternativa disponibile, quale si stima all’atto della scelta tra diverse opzioni economiche, nella produzione, nel consumo, nella destinazione del tempo libero. In altri termini, il c.-o. misura il c. di qualcosa che si è scelto, rispetto all’alternativa per la quale altrimenti si poteva optare.
Nella produzione indica il c. di produzione di un bene, in termini del valore dei beni alternativi che si sarebbero potuti realizzare se si fossero utilizzate, a questo fine, le risorse impiegate per la produzione del bene. Il c.-o. dei fattori produttivi è dato dal loro valore negli usi alternativi meglio remunerati. Esso può differire dal c. storico, cioè dalla somma effettivamente pagata per l’acquisto del bene, del servizio o del fattore produttivo e dipende dagli usi alternativi in relazione a cui viene calcolato. Nell’offerta di lavoro il salario può essere interpretato come il c.-o. del tempo libero, ossia del reddito o consumo a cui il lavoratore rinuncia per disporre del tempo libero (saggio marginale di sostituzione; ➔ saggio). L’esistenza dei sussidi di disoccupazione (➔ sussidio) può essere associata all’insorgenza di un c.-o. del lavoro, in quanto può provocare un aumento del salario di riserva, definito come il salario minimo che rende il lavoratore indifferente tra lavorare e non lavorare, e ridurre quindi l’offerta di lavoro effettiva (➔ lavoro, offerta di). Il concetto di c.-o. enfatizza il problema fondamentale che ogni sistema economico deve affrontare, ovvero la scarsità delle risorse.