TEONE di Smirne
Matematico e filosofo greco, vissuto al tempo dell'imperatore Adriano. È uno dei rappresentanti del cosiddetto medio platonismo. La sua opera principale, e superstite quasi per intero, è intitolata Τὰ κατὰ τὸ μαϑηματικὸν χρήσιμα εἰς τὴν Πλάτωνος ανάγνωσιν (Quel che nell'ambito della matematica è utile per la lettura di Platone). Partendo da motivi già impliciti nello stesso matematismo platonico, e accentuati da T. per influssi neopitagorici, egli vi considera gli studî matematici, svolgentisi attraverso i cinque gradi dell'aritmetica, della geometria, della stereometria, dell'astronomia e della musica, come una prima iniziazione allo studio delle verità filosofiche, e quindi come indirettamente utili anche al raggiungimento di quella "massima possibile adeguazione alla divinità", a cui tali verità debbono condurre.
Dell'introduzione matematica a Platone v. le edizioni di Th. H. Martin, Parigi 1849, E. Hiller, Lipsia 1878; J. Dupuis (con traduzione francese), Parigi 1892. Dagli studî del Martin (nell'edizione citata), del Hiller (De Adrasti Peripatetici in Platonis Timaeum commentario, in Rheinisches Museum, XXVI, 1871, pp. 582-89) e di G. Borghorst (De Anatolii fontibus, diss., Berlino 1905, p. 11 segg.), risulta che T. si valse del commentario al Timeo platonico composto dal peripatetico Adrasto (a sua volta dipendente dall'analoga opera di Posidonio) e di una fonte neopitagorica. Parti di un'opera di T. sulla musica sono state segnalate in un codice escurialense da Ch. E. Ruelle, Rapport sur une mission littéraire et philologique en Espagne, in Archives des missions scientifiques et littéraires, serie III, 11 (1875), pp. 497-627.
Bibl.: P. Tannery, Sur Th. de S., in Rev. de philol., XVIII (1894), pp. 145-52; id., Sur un passage de Th. de S., ibid., XIX (1895), pp. 67-69.