PATINI, Teofilo
Pittore, nato a Casteldisangro il 5 maggio 1840, morto a Napoli il 16 novembre 1906. Laureatosi in lettere all'università di Napoli, frequentò l'Istituto di belle arti dove più tardi fu apprezzato insegnante. A Roma ebbe il pensionato e si approfondì nello studio dei grandi maestri del Seicento. Esordì con soggetti storici esponendo un quadretto riferentesi alla rivolta di Masanie" o, ma poi trattò di preferenza la pittura di genere i cui migliori saggi espose a Torino nel 1880 e nel 1884; ricordiamo: Ogni buon stivale diventa ciabatta, La prima lezione d'equitazione. Il suo capolavoro è L'Erede (Roma, Galleria nazionale d'arte moderna) che, esposto a Milano nel 1881 in un momento in cui l'arte si volgeva commossa a raccontare le miserie dolorose degli umili, ebbe enorme successo, ed influì su tutte la sua produzione posteriore. Così Vanga e latte esposto a Torino nel 1884, Bestie da soma, Il medico di campagna e tanti altri, furono ispirati alle sofferenze di tutta una classe sociale.
Bibl.: F. Somari, St. dei pittori ital. dell'Ottocento, Milano 1928, II (anche per la bibl.); M. Labò, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932; A. M. Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934, pp. 511-512.