teofagia Consumo di una vittima sacrificale (o di un suo sostituto simbolico) identificata con la divinità stessa. La differenza tra la t. e altri tipi di sacrificio non è sempre del tutto netta: quando nelle religioni politeistiche a una determinata divinità si offre un animale perché è la sua vittima preferita e con esso ha anche legami mitologici e iconografici (per es., a Zeus e a Dioniso il toro, ad Artemide la cerva), si ha già una forma implicita o velata di teofagia. La t. si ritrova in molte religioni. In alcune società aborigene dell’Australia, in deroga all’interdizione alimentare riguardante l’animale, o pianta totem, il clan totemico, una volta l’anno, procedeva alla comunione sacramentale con il proprio totem. Nel Messico precolombiano certe forme di cannibalismo rituale in cui l’uomo sacrificato e successivamente mangiato viene identificato con una divinità, sembrerebbero definibili in termini di teofagia. Infine, nel rito cristiano della comunione vi è una forma di t. simbolica.