TEODORO
. Giurista bizantino del sec. VI, nato a Hermopolis in Alto Egitto. Era probabilmente studente al tempo della grande compilazione, e aveva a maestro Stefano: poi fu avvocato (σχολαστικός), ma a servizio della pratica venne anche commentando le parti più moderne della compilazione: Codice e Novelle. Il suo riassunto delle costituzioni del Codice era, in confronto di quello del più anziano Taleleo, estremamente riassuntivo; molti brani se ne riconoscono nei Basilici e nei relativi scolî. Più importante è l'Epitome delle 168 novelle della collezione greca, preparata in tarda età intorno al 575 e conservata in un manoscritto del Monte Athos: anche qui con rinvii a passi paralleli della stessa collezione o del Codice, non mai del Digesto.
Bibl.: Ediz. dell'Epitome in E. C. Zachariae von Lingenthal, 'Ανέκδοτα, Lipsia 1843, p. i segg.; dei resti del commento al Codice in C. G. E. Heimbach, 'Ανέκδοτα, I, ivi 1838, p. 199 segg. Vedi inoltre J.-A.-B. Mortreuil, Hist. du droit byzantin, I, Parigi 1847, p. 150 segg.; P. Krüger, Geschichte der Quellen des röm. Rechts, 2a ed., Lipsia 1912, p. 413; B. Kübler, T. Scholastikos Hermopolitanus Thebanus (n. 43), in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VA, Stoccarda 1934, col. 1863 segg.