CASATI, Teodoro
Nacque nel 1630 circa a Milano, città nella quale trascorse gran parte della sua vita e svolse quasi interamente la sua attività artistica. Inizialmente organista e maestro di cappella nella chiesa milanese di S. Fedele e, in seguito, in quelle del S. Sepolcro e di S. Sebastiano, nel 1650 successe a M. Grancini nella carica di "secondo organista" nel duomo di Milano (cfr. Mompellio, p. 532) per passare quindi, nel dicembre dei 1653, al più prestigioso incarico di primo organista: carica che probabilmente mantenne fino alla morte, quando gli successe P. Magni.
In quello stesso periodo circa il musicista venne nominato "... per privilegio espresso della Regina vivente di Spagna Maria Anna... M.° di Cappella di Corte, con la futura successione a Cesare Ardemanio... e ciò fu per ricognitione di un'opera ben grande da lui posta in musica, che nel palazzo ducale fu recitata" (Picinelli, p. 501). Ma di questa opera non conosciamo nulla. È inoltre accertato che il C. fu anche - per un periodo imprecisato, ma certamente dal 1663 in poi - maestro di cappella della corte ducale di Milano, come risulta da un documento dell'Archivio di Stato di Milano (cfr. Barblan, p. 613 n. 2).
La data della morte del C., avvenuta a Milano, è rimasta a lungo incerta: fissata da alcuni studiosi all'anno 1688, data anticipata negli Annali della Fabbrica (p. 156) ove si legge che il C. morì nel 1667, è stata stabilita da Mompellio (p. 532 n. 15), in base a nuove ricerche, al 26 agosto 1688.
Tra le composizioni date dal C. alle stampe si ricordano: Sacri Concentus..., Anversa 1644 (citati soltanto dall'Eitner); Concerti ecclesiastici a due, tre, e quattro voci, con un'arietta a 3. con sinfornie se piace, & una Messa, Magnificat a 4. concertati... opera seconda, Milano 1651; Concerti ecclesiastici a due, tre e quattro voci, con una messa a quattro... opera terza, ibid. 1668.
Nell'Archivio della cappella del duomo di Milano si trovano inoltre, manoscritte, due composizioni: Ogloriosa virginum, mottetto a 4 voci in fa (A. D., busta 7, n. 3) e Inviolata integra..., antifona a 4 voci in fa (A. D., busta 7, n. 4).
"Suonator d'organo franco e perfettissimo..." - come lo definiva nel 1670 l'abate Picinelli -, il C. fu anche compositore tra i più rappresentativi del mondo musicale milanese del suo tempo, nel quale si distinse non già per particolari doti di originalità stilistica, bensì per essere riuscito a inserirsi - con notevole mestiere - nella scia tracciata da musicisti illustri come L. Grossi da Viadana, Monteverdi e F. Cavalli.
Fonti e Bibl.: F. Picinelli, Ateneo dei letterati milanesi, Milano 1670, pp. 122, 501; Ann. della Fabbr. del duomo di Milano..., App. III, Milano 1883, p. 156; ind. gen., ibid. 1885, p. 81; J. Ecorcheville, Catal. du Fonds, musique ancienne de la Bibl. nat., II, New York 1972, p. 188; D. Muoni, Gliantegnati organari insigni e serie dei Maestri di cappella del duomo di Milano, Milano 1883, p. 25; A. Weissenbäck, Sacra Musica. Lexikon der katholischen Kirchenmusik, Klosterneuburg b. Wien 1937, p. 57; C. Sartori, Le musiche della cappella del duomo di Milano, Milano 1957, p. 142; F. Mompellio, La musica a Milano nell'età moderna ..., in Storia di Milano, XVI, Milano 1962, p. 532; G. Barblan, id., ibid., pp. 608, 613 s.; J. G. Walther, Musikal. Lexikon, Leipzig 1732, p. 145; J. S. Sainsbury, A Dictionary of Musicians, I, London 1825, p. 138; G. Schilling, Encycl. des gesammten musikalischen Wissenschaften, II, Stutrgart 1835, pp. 154 s.; F.-J. Fétis, Biographie univ. des musiciens, II, p. 200; R. Eitner, Biographisch-bibliogr. Quellen-Lexikon der Musiker, II, p. 354; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 305; La Musica, Diz., I, p. 362; Répertoire intern. des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, II, p. 78; Encicl. della musica Ricordi-Rizzoli, II, p. 423.