TEODORICO II re dei Visigoti
Figlio di T. I, partecipò con lui alla campagna contro Attila. Ucciso il fratello Torismondo, gli successe sul trono (453). Ispirò la sua politica all'amicizia con Roma, con cui rinnovò subito il foedus. Alla morte di Valentiniano III (455) Avito guadagnò T. alla causa del suo imperatore Massimo e gli fece conservare il foedus. Morto Massimo, T. contribuì efficacemente a far passare il potere imperiale ad Avito. Recatosi in Spagna sconfisse e fece uccidere lo svevo Rechiario (456). Alla notizia della caduta di Avito, T., lasciata una parte dell'esercito in Spagna, si affrettò a tornare in Gallia nel 457. Ostile a Maggioriano, cercò di impadronirsi della Narbonese e di Arles. Mentre assediava questa città, fu sconfitto per l'intervento dello stesso Maggioriano, che però si accordò con lui e così prima del 17 aprile 459 il foedus fu rinnovato. Incaricato dall'imperatore della lotta contro gli Svevi in Spagna, T., dopo la vittoria di un suo generale, fece pace con loro (460 o 459). Morto Maggioriano, T. si schierò dalla parte di Ricimero; approfittando della contesa nella Gallia tra Egidio e Agrippino, occupò Narbona e si impossessò nel 462 di gran parte della Narbonese Prima. Nella Spagna stipulò con lo svevo Remismondo una pace e un'alleanza. La sconfitta presso Orléans e la morte del fratello Federico per opera di Egidio (463) fecero perdere a T. i territorî conquistati. La morte di Egidio (464) gli lasciò libera la strada per una nuova avanzata verso il nord; tuttavia non riuscì a impadronirsi di Orléans. Il foedus con l'impero continuava, ma effettivamente i suoi rapporti di federato erano solo nominali. Nel 466 T. fu ucciso a Tolosa dal fratello Eurico.
Bibl.: Ensslin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V A, coll. 1740-44 e v. le opere generali citate sotto teodorico i.