TEODORICO di Chartres
Bretone di origine e fratello di Bernardo cancelliere della cattedrale di Chartres, fu come lui maestro in quelle scuole che erano molto celebri nei primi decennî del sec. XII.
Insegnava a Chartres già nel 1121 quando, al seguito del vescovo Goffredo, difese nel concilio di Soissons Abelardo opponendosi al legato papale Conone. Dopo essere stato per breve tempo a Parigi verso il 1140, successe come cancelliere della cattedrale di Chartres a Gilberto Porrettano. Morì verso il 1150.
Fu tra i primi, se non il primo, a introdurre nelle scuole la logica nova di Aristotele, e scrisse un'opera filosofica De sex dierum operibus; ma oltre alla filosofia, coltivò assai le lettere, e scrisse un commento alla Retorica di Cicerone. Compendiò in un manuale intitolato Heptateuchon (scoperto recentemente a Chartres) una specie di enciclopedia delle sette arti liberali, del trivio e del quadrivio, giovandosi di quanto in proposito avevano scritto i migliori autori allora noti dall'età classica in poi. Quest'opera egli compose prima del 1142, quando lasciò l'insegnamento.
Bibl.: Novati e Monteverdi, Le origini, Milano 1926, p. 496 segg.