Moglie (m. 867) di Teofilo, alla cui morte (842) assunse la reggenza per il figlio minorenne Michele III, governò per circa quattordici anni con abilità ed energia. All'interno ristabilì la pace religiosa facendo condannare da un concilio (843) l'iconoclastia e restaurando solennemente il culto delle immagini; all'esterno furono contenuti gli attacchi degli Arabi e dei Bulgari e repressa una sollevazione degli Slavi stanziati in Grecia (849). Ma fu osteggiata dal fratello Barda, che, aspirando al potere, le inimicò Michele III. Questi destituì (856) dalle sue funzioni Teoctisto, ministro e favorito di T.; l'intervento di T. in difesa del ministro esasperò Michele, il quale privò T. del potere e fece uccidere Teoctisto. Due anni dopo, avendo tentato di risalire al trono fu chiusa in un monastero, dove morì. Fu canonizzata dalla Chiesa ortodossa.