TEODETTE (Θεοδαίκτης, Theodectes)
Nativo di Faselide (Licia), retore, oratore, e tragico greco di molta rinomanza nella fioritura ateniese del sec. IV a. C., e ricordato anche più tardi con deferenza.
Abbiamo scarsissimi frammenti di una sua Arte oratoria (Τέχνη ῥητοριχή), e della sua attività teatrale, nella quale ottenne parecchie vittorie. I titoli superstiti delle sue tragedie rivelano come argomenti i soliti miti eroici (Aiace, Alcmeone, Elena, Linceo, Edipo, Oreste, Tideo, Filottete); di una si ha notizia, intitolata Mausolo, celebrante forse la morte di questo re (anno 352) per invito della sua moglie e sorella Artemisia. Sappiamo che morì in Atene a 41 anno, forse prima del 340 circa; e la sua grande tomba sulla strada di Eleusi è ricordata da Pausania, I, 37, 4, con l'iscrizione celebrativa delle sue otto vittorie in trenta gare; sette di queste furono cittadine, come apprendiamo da Inscr. Gr., II2, 2325.
Bibl.: I frammenti delle tragedie sono raccolti da A. Nauck, Tragicorum graecorum fragmenta, 2a ed., Lipsia 1889, p. 801 segg.; i frammenti dell'Arte oratoria, in Oratores Attici (ed. Baiter-Sauppe), app. 247 seg.; F. Blass, Attische Beredsamkeit, II, 2a ed., Lipsia 1882, p. 441 segg.; F. Solmsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V A, col. 1722 segg.