TEOCRITO (Θεόκριτος)
Poeta bucolico greco, nato in Sicilia (305-245 a. C.).
Un piatto argenteo del IV sec. d. C. proveniente dalla Russia meridionale, e ora all'Ermitage di Leningrado, è decorato a sbalzo con la figura di un uomo seduto in un paesaggio agreste con le mani incrociate sulle ginocchia. Intorno alberi e cespugli, due capre ed un cagnolino accovacciato. Si è voluto vedere nel personaggio raffigurato T. il poeta del mondo pastorale. La forte caratterizzazione del volto e la posa stessa così raccolta e meditativa, fanno ritenere possibile che il decoratore si sia ispirato ad una precedente statua-ritratto ellenistica. È stata del resto avanzata l'ipotesi che una rappresentazione più antica dello stesso tipo iconografico, possa riconoscersi nel personaggio seduto, che stringe con la mano destra, un rotulo, poggiante sul ginocchio sinistro, raffigurato su uno degli sköphoi argentei del tesoro di Berthouville (ora alla Bibliothèque Nationale di Parigi), datati al I sec. a. C. Di fronte alla figura seduta una Musa con il pedum specifica il carattere pastorale e poetico del personaggio stesso. In entrambe le figurazioni il volto è sbarbato e i capelli portati corti, particolari di costume che si ritrovano nei ritratti di Menandro e di Posidippo (Schefold, iii, 113; G. Hafner, 100), i quali risalgono appunto al primo ellenismo.
Un ritratto medioevale di T., raffigurato con chitonisco e capelli tagliati corti è nel codice greco 2832, del XIV sec., conservato alla Bibliothèque Nationale di Parigi.
Bibl.: F. Studniczka, Imagines Illustrium, in Jahrbuch, XXXVII-XXXIX, 1923-24, p. 59 ss.; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, p. 171, 3; Ch. Picard, Un cénacle littéraire hellénistique sur deux vases d'argent du Trèsor de Berthouville-Bernay, in Mon. Piot, 1950, p. 72 ss.; H. G. Hafner, Späthell. Bildnisplastik, Berlino 1954, p. 100; G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks, II, Londra 1965, p. 24 ss.