TEOBROMINA
. Alcaloide del Theobroma cacao che si differenzia dalla caffeina per avere nella molecola un gruppo metilico in meno (dimetilxantina).
A dose terapeutica, e specialmente in combinazione con il salicilato sodico (v. diuretina), è considerato come ottimo diuretico e, venendo assorbita lentamente, l'effetto diuretico si può prolungare per molte ore. L'eliminazione avviene in gran parte come eteroxantina. W. von Schröder dimostrò che la teobromina, la quale stimola la secrezione renale anche senza l'aggiunta di cloralio, non produce vaso-costrizione periferica renale. Dilata le coronarie, ma secondo J. Mayer, questo effetto è passivo e conseguente all'aumento generale della pressione sanguigna. Ha un'azione eccitante e un'azione tossica sui muscoli, una volta e mezzo maggiore di quella della caffeina; meno eccitante è per i centri nervosi e minore è pure l'azione diretta sul miocardio. La teobromina si somministra in cartine a dosi di gr. 0,2-0,5 per volta, fino a 2 e più grammi da sola ovvero associata ad altre sostanze. A forti dosi può produrre nausea, mal di capo, spasmi epilettici, vomito, albuminuria, ma questa sintomatologia è rara. Si conoscono molte combinazioni di questo alcaloide quali la teolactina (lattato di sodio e teobromina), la teosalina (solfosalicilato sodico e teobromina), la teoforina (miscela di teobromina sodica e formiato sodico), l'agurina (teobromina sodica e acetato di sodio), la teobromose (teobromina litinica), l'uroferina (teobromina e benzoato di litio), ecc.