TEO (Τέωσ, Τήιος, Teus)
Città greca della costa dell'Asia llinore, forse di origine pregreca (come indicano il nome e talune tradizioni), ma abitata in età storica da Ionî. Le leggende principali sui fondatori (prima Atamante con Minî, poi Apoikos con Ionî, e i figli di Codro Damaso e Naoclo con Ateniesi, Geres con Beoti) indicano le solite connessioni con l'Attica e la Beozia, punti di partenza della migrazione ionica. Testimoniata la tribù ionica di Geleonti; le feste delle Antesteríe; gli Orgeoni, ecc. Poiché a Efeso v'era una tribù di Tei (testimonianza di Eforo), è presupponibile ivi una notevole immigrazione di abitanti di Teo in età arcaica: continui i rapporti con l'Egitto, dove anche mercenarî di Teo. L'importanza della città è testimoniata dalla proposta di Talete di unificare la Ionia con capitale Teo. Passò sotto dominio lidio e persiano, e appunto sotto dominio persiano i Tei insofferenti, fra cui Anacreonte, fondarono la città di Abdera. Più tardi però una parte degli abitanti fuorusciti tornò: anche Fanagoria è colonia di Teo. Partecipò alla ribellione ionica con 17 navi, fu liberata dopo la battaglia di Micale, diventò membro della lega navale delio-attica. Si ribellò dopo la catastrofe ateniese in Sicilia, fu risottomessa, e poi occupata dagli Spartani circa il 407. Liberata nel 394, ridiventò suddita persiana nel 386. Passò ad Alessandro Magno con la solita libertà precaria, donde ad Antigono Monoftalmo, che circa il 304 progettò un sinecismo fra Teo e Lebedo non realizzato. Nel 302 apriva le porte a Lisimaco; quindi seleucidica; prima del 218 pergamena; forse dal 205, certo dal 193 di nuovo seleucidica, negli anni in cui, con una serie di ambasciate di cui ci sono pervenuti documenti numerosi, ottenne il riconoscimento dell'asilia per la città e il territorio. Messa a fuoco dai Romani nel 190, poi (188) attribuita di nuovo al regno di Pergamo. Dal 133 romana. Della costituzione della città (demo, ecclesia, bulè) siano notate le seguenti particolarità: 1. circa il sec. V a. C. dovevano essere primi magistrati i πιμοχέοντες, a cui dal sec. IV succedono i pritani, più tardi in età imperiale sostituiti dagli strateghi; 2. esistevano "simmorie" organizzate, forse corrispondenti ai γένη attici; 3. esistevano "torri" (πύργοι), come denominazione ufficiale, che sono un mistero: forse castelli aristocratici fatti rientrare nell'organizzazione della città. Per il culto speciale di Dioniso, dal sec. III a. C. almeno, Teo fu sede dell'associazione degli artisti, dionisiaci dotata di vasta autonomia.
Bibl.: Il materiale completamente raccolto da W. Ruge, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VA, col. 539 segg.