tentare
Il verbo è attestato, con vari costrutti, otto volte nella Commedia, due nel Convivio e una nella Vita Nuova; s'incontra una volta anche nel Detto.
Nel significato fisico di " toccare leggermente ", " tastare " (per richiamare l'attenzione di qualcuno): If XII 67 [Virgilio] mi tentò, e disse: " Quelli è Nesso... "; XXVII 32 il mio duca mi tentò di costa, / dicendo: " Parla tu; questi è latino ", ossia " mi toccò nel fianco " (per cui si cita Hor. Sat. II 5 " ‛ Nonne vides ', aliquis cubito stantem prope tangens / inquiet ").
Nel senso di " saggiare ", " controllare ": If XXIV 30 Sovra quella [scheggia] poi t'aggrappa; / ma tenta pria s'è tal ch'ella ti reggia. Anche con valore figurato, " esaminare ", " interrogare ": Pd XXIV 37 tenta costui di punti lievi e gravi, / come ti piace, intorno de la fede (ma nei testi dell'Ottimo: Cerca costui). " Il Filarete ricorda che, nello Studio di Parigi, tra le prove a cui venivano sottoposti gli alunni nel corso dei loro studi, era la ‛ disputatio tentativa ': un tipo di esame, come dice il termine stesso, e come accade qui, caratterizzato dalla facoltà concessa all'esaminatore o da questi riservatasi, d'interrogare sui punti che più gli piacessero " (Mattalia).
Nel significato di " provare ", " cercar di fare ": Pg XXXI 143 O isplendor di viva luce etterna, / chi palido si fece sotto l'ombra / sì di Parnaso, o bevve in sua cisterna, / che non paresse aver la mente ingombra, / tentando a render te qual tu paresti / ... quando ne l'aere aperto ti solvesti? (" se tentasse di esprimere te, divino splendore, quale apparisti, allorché ti mostrasti aperto, liberato dal velo? ", Sapegno); col complemento diretto: Pd XXXI 138 s'io avessi in dir tanta divizia / quanto ad imaginar, non ardirei / lo minimo tentar di sua delizia, ossia " tentare di esprimere la minima parte della sua deliziosa bellezza "; anche assolutamente: Pd XXVIII 60 Se li tuoi diti non sono a tal nodo / sufficienti, non è maraviglia: / tanto, per non tentare, è fatto sodo! (" si è fatto stretto e resistente... per il fatto che nessuno fin qui s'è mai provato ad allentarlo e risolverlo: il problema che proponi non è mai stato affrontato né da te né da alcun altro, e si presenta perciò più arduo ", Sapegno).
Nel senso morale di " incitare " qualcuno a far qualcosa di riprovevole: Cv IV V 13 E chi dirà che fosse sanza divina inspirazione... Curio, da li Sanniti tentato di corrompere, grandissima quantità d'oro per carità de la patria rifiutare...?; XXV 7 [le donne buone e gli adolescenti] tanto sono pudici, che non solamente là dove richiesti o tentati sono di fallare, ma dove pure alcuna imaginazione di venereo compimento avere si puote, tutti si dipingono ne la faccia di palido o di rosso colore; Detto 446 S'alcuno il diavol tenta / di lor [delle donne] parlare a taccia [" in disdoro "], / sì gli dì ch'e' si taccia.
Semplicemente " stimolare ", " stuzzicare ", " allettare ": Pg XVI 136 O tuo parlar m'inganna, o el mi tenta, ossia " mi stuzzica per farmi dire dell'altro ". In Vn XIII 1 mi cominciaro molti e diversi pensamenti a combattere e a tentare, i due verbi sembrano riferirsi alle due opposte specie di pensieri (di timore e di speranza) che occupano la mente di D.: e perciò t. è da rendersi con " allettare ", " lusingare " (ma nel seguito prevarrà il primo verbo, per esprimere la battaglia a cui quei pensieri daranno luogo nella mente del poeta per la loro stessa diversità: § 6 E ciascuno mi combattea tanto, che mi facea stare quasi come colui che non sa per qual via pigli lo suo cammino, e che vuole andare e non sa onde se ne vada; e cfr. XIV 1 Appresso la battaglia de li diversi pensieri...).