temperamento
Stile costituzionale di espressione della personalità che indica il particolare modo individuale di rispondere agli stimoli esterni. In partic., il t. rappresenta l’influenza del sistema nervoso centrale nelle modalità di azione e reazione dell’individuo; nel suo complesso il costrutto di t. tenta cioè di descrivere le componenti biologiche della condotta, esaminate in base a misurabili differenze individuali (più o meno imputabili all’ereditarietà genetica) in termini di eccitazione e attivazione psicofisica. Tali differenze compaiono precocemente nello sviluppo e si mantengono piuttosto stabili nel corso del tempo e nei diversi contesti sociali. Sono stati descritti vari fattori o dimensioni principali che definiscono il t. degli individui. Nella teorizzazione di Arnold Buss e Robert Plomin, per es., i fattori principali sono tre: l’emotività, ossia la tendenza a entrare facilmente e intensamente in uno stato di agitazione mentale e affettiva in conseguenza della stimolazione esterna; l’attività, cioè il livello di forza, rapidità e intensità dei movimenti e dei pensieri dell’individuo che è correlato a una percezione soggettiva di benessere; la socievolezza, ossia la tendenza affiliativa a costruire piacevolmente relazioni interpersonali. Per Mary Rothbart e Douglas Derryberry esistono strutture specifiche del cervello capaci di regolare i sistemi di risposta dell’individuo secondo due principi o gradienti opposti che contribuiscono all’equilibrio omeostatico dell’umore e del comportamento: la reattività, consistente nell’eccitabilità del sistema nervoso in risposta agli stimoli, e l’autoregolazione, che al contrario comprende processi come l’evitamento, l’inibizione e l’attenzione che servono a modulare (cioè attivare o inibire) la reattività. Uno degli strumenti psicometrici (➔ test) più validi e attendibili per la misurazione del t. è il Temperament and character inventory elaborato da Robert Cloninger. Secondo le teorie psicologiche più recenti, il t. fornisce durante l’età evolutiva una sorta di impalcatura psicobiologica alla costruzione della personalità (➔), ma sono ancora da chiarire i punti di snodo e di distinzione tra l’uno e l’altra.