TEMISONE di Laodicea
Medico, vissuto a Roma nel secolo I dell'era volgare, considerato come il più illustre degli allievi di Asclepiade (v.) e fondatore della scuola dei metodici.
Egli ideò la creazione di un metodo cioè di un sistema nel quale si potessero inquadrare tutte le malattie. Secondo il concetto di T. si devono distinguere tre stati morbosi: lo status strictus, nel quale i pori sono ristretti; lo status laxus, nel quale questi sono allargati; e lo status mixtus, che si verifica quando nello stesso individuo si trovino lo status strictus e lo status laxus in varie parti del corpo. A seconda dello stato va prescritta la terapia, la quale consiste in gran parte nella dieta e nelle cure fisiche. Questo sistema ebbe a Roma grandissimo successo e T. fu uno dei medici più reputati del suo tempo. Le sue opere, delle quali la più importante furono i Libri periodici, sono perdute, ma le sue dottrine sono conservate nel testo di Celio Aureliano. Il medico T. al quale accenna Giovenale (Sat., X, 221) non è da identificare col nostro.