LONGOBARDIA, tema di
Col nome di Λογγοβαρδία gli scrittori bizantini intendevano d'indicare, in senso largo, dal nome del popolo che quasi tutta la dominava, l'Italia. In relazione a questo significato, col nome di tema di Longobardia vediamo, in un primo tempo, indicata solo quella parte di territorî che era rimasta ai Greci nell'Italia meridionale e che faceva parte del tema di Cefalonia. In tale senso troviamo usata l'espressione nelle liste di Costantino Porfirogenito (780-797). Più tardi (fine del secolo IX), in seguito alla riorganizzazione amministrativa e militare dei superstiti dominî greci in Italia, fu dato il nome di tema di Longobardia a uno dei due temi nei quali questi dominî furono divisi, e precisamente a quello che, almeno teoricamente, comprendeva, oltre le terre già prima indicate con lo stesso nome, e che non erano separate dal tema di Cefalonia, il più dei territorî che nell'Italia meridionale erano stati in mano dei Longobardi.
Esso aveva confini abbastanza precisi a mezzogiorno e ad oriente, andando lungo la costa ionica e adriatica dal corso del Sinni, che lo divideva dall'altro tema di Calabria, a Siponto. A nord e ad oriente, non ostante che avesse dovuto abbracciare anche gli stati longobardi di Salerno e di Capua e le città campane che avevano accettato il protettorato di Bisanzio, i suoi confini seguivano le vicende dell'effettivo dominio bizantino, molto incerto e contrastato, ed erano perciò oscillanti. Il tema era una circoscrizione creata specialmente per scopi militari e la sua organizzazione era strettamente militare. Esso era posto sotto il comando di uno stratego nominato direttamente dall'imperatore, investito di poteri militari e civili. Da lui dipendevano gli ufficiali delle circoscrizioni minori, essi pure forniti di poteri militari e civili. La residenza dello stratego fu, a seconda dei tempi, Bari, Taranto, Benevento. Da ultimo sempre Bari. Nel tema di Longobardia i Greci si occuparono specialmente dell'organizzazione militare, lasciando agli abitanti il loro diritto e alcune delle loro istituzioni. E perciò nei territorî che erano stati dei Longobardi l'azione ellenizzatrice del nuovo governo fu scarsamente sentita. Il greco non fu adottato come lingua; rimase invece largamente in uso il diritto longobardo e sopravvissero alcune istituzioni longobarde, come il gastaldo che troviamo ricordato nei documenti accanto a funzionarî greci. Le vicende del tema di L. sono quelle dei dominî greci in Italia. Ristretto alle città costiere della Puglia, finì con la conquista normanna.
Bibl.: M. Schipa, Pei nomi Calabria e Sicilia, Italia nel Medioevo, in Atti Acc. Pontaniana, XXVI (1896); J. Gay, L'Italie meridionale et l'empire byzantin (867-1071), Parigi 1904; L. M. Hartmann, Untersuchungen zur Geschichte der byzantinischen Verwaltung in Italien, Lipsia 1889; id., Geschichte It. im Mittelalter, III, ii, Gotha 1911 (cap. 4°).