tellurio
tellùrio [Lat. scient. Tellurium, dal lat. tellus -uris "Terra"] [CHF] Elemento chimico, di simb. Te, numero atomico 52 e peso atomico 127.61, scoperto nel 1782 da J. Müller e isolato da M.H. Klaproth nel 1798; se ne conoscono otto isotopi stabili, con numero di massa 120 (abbond. relat. 0.096 %), 122 (2.60 %), 123 (0.903 %), 124 (4.816 %), 125 (7.14 %), 126 (18.95 %), 128 (31.69 %), 130 (33.80 %) e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 672 a). Appartiene alla colonna b del VI gruppo, secondo periodo (grande) del Sistema periodico degli elementi ed è un metallo fragile, non duro, chim. simile allo zolfo e al selenio; reagisce con gli alogeni e con gli acidi nitrico e solforico; a differenza del selenio non si scioglie nelle soluzioni acquose dei solfiti. Nei suoi composti si comporta da bivalente, tetravalente ed esavalente.
Principali proprietà del tellurio
Calore spec. [103 J kg-1 K-1] 0.2 (25 °C)
Configurazione elettronica (Kr) 4d10 5s2 5p4
Durezza [mohs] 2.3
Energia di ionizzazione [eV] (I)9.01;(II)18.6
Entalpia di fusione [103 J kg-1] 105.92
Entropia termica [J K-1 mol-1] 49.7 (25 °C)
Massa volumica [103 kg m-3] 6.24 (20 °C)
Resistività elettr. [10-3 Ω m] 43.6 (20 °C)
Sez. d'urto di assorb. per
neutroni termici [barn atomo-1] 5.4
Struttura cristallina (α) trigonale (β) trigonale
par. reticolari in Å α (a=4.45; c=5.92)
β (a=4.69; α=53.30°)
Suscett. magn. mol. [10-6 CGSem] -39.5 (25 °C)
Temperatura di ebollizione [K] 1262.9 ± 3.8
Temperatura di fusione [K] 722.6 ± 0.3