TELLURE (Tellus-Tellūris)
Antica divinità romana, onorata a Roma come divinità agraria sotto varî aspetti: era dea della vegetazione, della semina e delle messi. Per alcuni è anche una dea del mondo infero, carattere questo che altri escludono completamente. Il nome di T. è stato spiegato in varî modi a seconda del differente carattere che si attribuisce alla dea.
Per alcuni fu identica fin da principio a Cerere e a Demetra: essa non sarebbe che la dea greca Demetra trapiantata a Roma. Secondo altri, forse più giustamente, T. in origine si separa essenzialmente e nettamente sia da Demetra sia da Cerere; solo in seguito, sotto l'influsso delle idee religiose greche, si formò il concetto di una forza divina e magica della terra, che accoglie nel suo grembo il germe della vita e la morte, della terra che è madre. Tarda quindi sarebbe a Roma l'identificazione di T. con Terra Mater, identificazione che riscontriamo specialmente nel culto dei morti.
A Roma T. aveva varie feste: a) le Ferie Sementive, che appartenevano alle feste mobili del calendario romano e venivano indette dai Pontefici prima o dopo, a seconda dei lavori campestri: sembra, però, che fossero celebrate nel gennaio. Vi erano onorate insieme T. e Cerere: alle due dee veniva offerta una porca gravida; b) le Forticidie, nelle quali a T. si offrivano delle vacche gravide; c) il sacrificio della porca praecidanea, che veniva fatto il giorno immediatamente precedente quello della raccolta delle messi. Si offriva a T. una porca gravida per placare i defunti, che non avevano ricevuto gli onori dovuti. Secondo alcuni, però, questo sacrificio fu in origine un semplice sacrificio di espiazione propiziatoria, senza nessun rapporto con T.; solo in seguito, per influsso delle feste della raccolta, che seguivano immediatamente ed erano dedicate a T. e Cerere, sarebbe stata collegata la prima di queste divinità con il sacrificio della porca praecidanea.
T. aveva un tempio alle Carine, sull'Esquilino, del quale non è venuto alla luce nessun avanzo. Il tempio fu promesso in seguito a un terremoto e dedicato nel 270 a. C.; la festa della sua fondazione ricorreva il 13 dicembre. Sulle sue pareti era una raffigurazione dell'Italia. Il tempio fu restaurato nel 54 a. C. da Cicerone; vi furono tenute anche delle sedute del senato, fra cui quella, storica, del 17 marzo del 44 a. C., dopo l'uccisione di Cesare.
Le testimonianze del culto di T. sono scarse, perché esso fu sopraffatto da quello di Cerere e di Demetra. La più bella raffigurazione che ne abbiamo è quella sui rilievi dell'Ara pacis.
Bibl.: A. Dieterich, Mutter Erde, 3a ed., Lipsia-Berlino 1925; Hild, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq. gr. rom., s. v. Tellus Mater; G. Wissowa, Religion u. Kultus der Römer, 2a ed., Monaco 1912, p. 159 segg.; id., in Roscher, Lexik. d. Mythol., V, col. 331; F. Altheim, Terra Mater, in Religionsgesch. Versuche u. Vorarbeiten, XXII, ii (1931), p. 108 segg.; id., Römische Religionsgeschichte, I: Die älteste Schnicht, Berlino-Lipsia 1931, pp. 50-51; St. Weinstock, Tellus, in Glotta, XXII (1933), pp. 140-162; id., in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V A, col. 791, s. v. Terra Mater.