TELL SUKAS
Località sulla costa della Siria, presso Giabla (Gabala), 45 km a S di Ladqiya; corrisponde forse all'antica Shuksu. Dopo un sondaggio effettuato nel 1934 da E. O. Forrer, è stata scavata dal 1958 al 1963 da una missione danese diretta da P. I. Riis.
Il tell si leva per 24 m presso un piccolo promontorio che forma un duplice porto. Il Sito ebbe il primo insediamento verso il VI millennio a. C., ebbe una cultura neolitica fin verso la metà del IV e subì forti distruzioni all'inizio del III millennio a. C. Nella seconda metà del II millennio apparteneva probabilmente al territorio di Ugarit (v. ras shamrah), come suggerisce la presenza di un frammento di tavoletta con iscrizione in cuneiforme alfabetico.
I ritrovamenti più significativi riguardano i primi secoli del I millennio a. C., quando una colonia commerciale greca orientale si installò nella città (VIII sec. a. C.). Al VII sec. risale un piccolo edificio sacro (m 7 × 4), edificato sui resti di abitazioni più antiche, che fu poi ampliato (circa m 10 × 5,5) e successivamente distrutto (metà VI secolo). Il tempietto, caratterizzato da due colonne sulla fronte nella fase più recente (in quella più antica aveva una colonna sola, al centro), è stato definito dallo scavatore di tipo greco, ma forse è da vedervi una forma di tempietto fenicio. L'edificio ricostruito dopo la distruzione presenta tuttavia una diversa tipologia, analogamente a quanto si riscontra nell'architettura sacra di tutta la regione; era dedicato ad Helios (Reshef).
Il periodo di maggiore fioritura dell'abitato si ebbe nel VI sec.; esso durò fin verso il II-I sec. a. C.
Bibl.: Manca tuttora una pubblicazione adeguata degli scavi. Rapporti preliminari: E. Forrer, Eine unbekannte griechische Kolonie des 6. Jahrh. v. Ch. in Phönikien, in Bericht 6. Intern. Kong. Arch., Berlino 1940, pp. 360-65; P. J. Riis, in Ann. Arch. Syrie, 8-9, 1958-59, pp. 107-32; 10, 1960, pp. 111-32; 11-12, 1961-62, pp. 133-44; 13, 1963, pp. 211-24; 15, 2, 1965, pp. 57-82.