TELL ŠAYKH ḤAMMAD
Sito posto sulla riva orientale del Khābūr, lungo il basso corso del fiume, a S di Hassake e c.a 90 km a NE di Deir ez-Zor, la più orientale delle province siriane. L'inglese H. Rassam aveva già visitato il luogo nel 1879, ma solo cento anni più tardi vi è stata intrapresa una vera attività archeologica; infatti, a seguito di una esplorazione di superficie nella regione siriana dei collaboratori al Tübinger Atlas des Vorderen Orients, è stata intrapresa un'indagine sistematica del sito, che si è potuto identificare con l'antica Dūr-Katlimmu. Questo nome è più volte citato negli Annali assiri e la sua attestazione più antica si ha nella parte epigrafica dell'«Obelisco Spezzato», riferito abitualmente al re Assur-bel-kala, che regnò nell'XI sec. a.C. Fino al IX sec. a.C. i sovrani assiri Adadnirari II, Tukulti-Ninurta II e Assurnasirpal II affermano di ricevere tributi da varie città situate lungo il basso corso del Khābūr, e tra queste compare appunto Dūr-Katlimmu.
La prima campagna congiunta dell'Università di Tubinga, di quella di Berlino e del museo di Deir ez-Zor è stata intrapresa nel 1978 dopo che, nel 1977, a seguito della lettura di alcune tavolette trovate dagli abitanti del posto, si era appurata l'identificazione del tell con la colonia assira. La città, che nel periodo della sua massima estensione, in età neoassira, aveva raggiunto la superficie di c.a 120 ha, risulta formata dal tell vero e proprio, cioè l'acropoli, posto nella zona SE presso la riva del fiume, dalla città bassa I e dalla più ampia città bassa II, la prima a E e la seconda a NE dell'acropoli. La città bassa II è circondata da un terrapieno che segna l'antico muro di fortificazione; al di fuori di questo si distinguono con chiarezza due aree suburbane. La stratigrafia complessiva dell'intero insediamento risulta formata da ventotto livelli di cui il più recente, il livello 1, risale al periodo islamico e si colloca tra l'VIII e il XII sec. d.C.; i livelli 2-16 sono relativi alla fase partico-romana (200-400 d.C.), quando il centro doveva essere di qualche importanza, ma non se ne conosce il nome. I livelli 17-27 sono stati individuati sull'acropoli e appartengono al periodo neoassiro; i resti del livello 27 si fondano direttamente sulle rovine del livello 28, il più antico, risalente alla prima città medioassira. Tale fase è rappresentata da un solo edificio (il palazzo P) che, con una superficie attualmente conservata di c.a 650 m2, sorge sul pendio occidentale dell'acropoli.
L'edificio era formato da serie parallele di vani rettangolari orientati E-O. Le stanze del piano terreno avevano la copertura a volta che è, in un caso, assai ben conservata, e le pavimentazioni in mattoni crudi; il primo piano ospitava la stanza dell'archivio che durante la distruzione dell'edificio sprofondò all'interno della stanza A del piano terreno, facendovi scivolare le tavolette iscritte in caratteri cuneiformi (più di seicento). I testi formano un archivio molto omogeneo e sono relativi ai regni dei sovrani medioassiri Salmanassar I (1273-1244 a.C.) e Tukulti-Ninurta I (1243-1207 a.C.); nei documenti, per lo più di carattere economico e amministrativo, vengono menzionati due governatori che risiedevano nel palazzo. Sulle tavolette vi sono impronte di sigilli medioassiri di ottima qualità, ma ve ne compaiono anche alcune di sigilli cilindrici di stile mitannico che, unite a numerosi frammenti di ceramica di Nuzi, testimoniano che Dūr-Katlimmu prima di passare sotto la giurisdizione di Assur aveva gravitato nell'orbita politica del regno di Mitanni. Durante il regno medioassiro Dūr-Katlimmu fu una città di frontiera rispetto agli Aramei, ma la supremazia di questi nell'XI e nel X sec. a.C. non costituì per essa, apparentemente, un periodo significativo e praticamente non ha lasciato tracce.
Nel periodo neoassiro la città divenne sede di una base militare, servendo come arsenale per azioni militari; Dūr-Katlimmu cadde, seguendo le sorti delle altre città dell'impero assiro, alla fine del VII sec. a.C. Di questa importante fase storica restano testimonianze in alcuni edifici; tra questi è una costruzione pressoché quadrata che misura c.a 23 m di lato ed è formata da un vano centrale (una corte) di 20x5,50 m che separa due coppie di vani adiacenti ai suoi lati lunghi. Il palazzetto sorge nella città bassa II, immediatamente all'interno del muro difensivo, da cui lo separa un intervallo di c.a 3 m; da una delle sue stanze proviene un interessante frammento di rilievo su pietra calcarea che mostra la testa di una divinità con tiara a corna, verosimilmente il dio solare Šamaš. Quel poco che resta del frammento, databile alla seconda metà dell'VIII sec. a.C., rivela un'indubbia confluenza della tradizione siro-aramaica in quella assira. L'edificio ha restituito anche un ricco repertorio della ceramica dell'epoca.
Nella zona centrale della medesima città bassa II sorgeva un secondo palazzetto le cui pareti erano arricchite da fregi dipinti con motivi geometrici e vegetali stilizzati, rosette e fiori di loto. Sia il palazzo medioassiro che gli edifici neoassiri sono costruiti con tecnica accurata, specialmente per quanto riguarda il sistema di canalizzazione interna, che documenta la grande possibilità che avevano gli abitanti di Dūr-Katlimmu di sfruttare le acque della regione. Tale patrimonio idrico era convogliato con una fitta rete di canali che servivano a irrigare un'ampia zona intorno alla città; il canale collettore di questo articolato sistema è stato individuato alcuni chilometri a E del tell.
Anche precedentemente alla fondazione della colonia assira il sito era stato sede di insediamenti, documentati da ceramica del Tardo Calcolitico e quindi da frammenti ceramici del Bronzo Antico, di Metallic Ware e ceramica Ninivita 5; l'occupazione del sito sembra risalire dunque alla fine del IV millennio a.C.
Bibl.: W. Röllig, Dūr-katlimmu, in Orientalia, XLVII, 1978, pp. 419-430; id., Ein Itinerar aus Dūr-katlimmu, in DaM, I, 1983, pp. 279-284; H. Kühne, Tall Šeh Ḥamad - Dūr-katlimmu. Die Wiederentdeckung einer mittelassyrischen Stadt, ibid., pp. 149-163; id., Tall Šeh Ḥamad/Dūr-katlimmu 1979-1983, in AAS, XXXIII, 1983, pp. 239-248; id., Umwelt und Technik vor 3500 Jahren, aufgezeigt am Beispiel der assyrischen Stadt Dūr-katlimmu, Berlino 1983; id., Teil Šeh Ḥamad - Dūr-Katlimmu. The Assyrian Provincial Capital in the Mohafazat Deir ez-Zor, in Histoire de Deir ez-Zor et ses antiquités. Symposium international, Deir ez-Zor 1983, Damasco 1986, pp. 160-182; id., Preliminary Report on the Excavation at Tell Schech Ḥamad - Dūr-katlimmu in 1986, in AAS, XXXVI-XXXVII, 1986-1987, pp. 242-247; id., Report on the Excavation at Tall Šeh Ḥamad - Dūr-katlimmu, 1988, ibid., XXXVII-XXXVIII, 1987-1988, pp. 142-146; H. Kühne e altri (ed.), Die rezente Umwelt von Tall Šeh Ḥamad und Daten zur Umweltrekonstruktion der assyrischen Stadt Dūr-katlimmu (Berichte der Ausgrabung Tall Šeh Ḥamad - Dur-Katlimnu, 1), Berlino 1991.