TELL MUMBAQAT
Sito archeologico della regione della diga ath-Thawra, sulla riva sinistra dell'Eufrate, nella parte più settentrionale del lago artificiale. Occupato a partire dal periodo protosiriano (Bronzo Antico IV, c.a 2500-2100 a.C.) e continuativamente fino al periodo mediosiriano iniziale (Bronzo Tardo I, c.a 1400-1200 a.C.), che è la fase più ampiamente conservata e forse di maggiore sviluppo, mostra poi tracce di occupazione in età islamica, soprattutto con reperti ceramici,· nonché tombe a tumulo e a fossa di età romano-bizantina. L'esplorazione di T. M., iniziata nel 1968 da missioni della Deutsche Orient-Gesellschaft, è ancora in corso.
Il sito presenta una struttura abbastanza regolare con città bassa anulare e cittadella lievemente eccentrica verso N; oltre alla cinta urbica che circondava l'intero sito, una seconda cinta proteggeva la cittadella. Nella cinta maggiore si aprivano quattro ingressi, due più monumentali verso E e due minori verso O, il lato verso l'Eufrate, mentre è stata identificata un'entrata alla cittadella sul lato S del muro di cinta secondario. I cantieri principali dello scavo sono localizzati in una zona settentrionale della Città Bassa (Innenstadt) a ridosso della cittadella, sulla cittadella medesima (Kuppe) e in una zona SO della Città Bassa (Ibrahims Garten). Gli scavi sulla Kuppe hanno dato la sequenza completa del sito e un nucleo di abitazioni del periodo più rappresentativo, il Bronzo Tardo I; un settore ampio di case private con parte della struttura urbana, sempre del Bronzo Tardo, è conservato nell'area dell’Ibrahims Garten, con una decina di abitazioni disposte sui lati di uno spazio aperto che si può definire piazza e divise da una rete di stradine irregolari; nella regione a Ν della Kuppe erano conservati i resti della probabile area sacra del centro.
Le case private di Τ. M., tra le quali non ne è stata identificata nessuna che possa essere attribuita a detentori del potere politico, hanno tutte una struttura particolare, più articolata di quella usualmente riscontrabile nelle case private contemporanee, tanto da far parlare di un Mumbaqa-Typus: in genere si ha un ambiente maggiore rettangolare, forse a cielo aperto, affiancato su due o tre lati da ambienti minori quadrangolari; nella probabile corte un podio in crudo era posto vicino a un lato corto, di norma formato da un muro perimetrale dell'edificio, che presentava una sorta di altarino formato da due antine perpendicolari al muro stesso, sì da far pensare a qualche forma di culto privato; una di queste abitazioni conservava anche un lotto di tavolette cuneiformi. Queste abitazioni si collegano al tipo del «Palazzetto» signorile, attestato esclusivamente nell'area dell'Eufrate, a Teli Hadidī, Emar e Tell Fray.
Sempre nell’Ibrahims Garten era conservato un forno da vasaio, costituito da una caldaia scavata nel terreno, di forma ovoidale allungata con una serie di corti bracci laterali, sulla quale si poneva, su un piano con fori per il passaggio del calore, il vasellame da cuocere, verosimilmente protetto da una struttura sopraelevata a campana.
Nell'area a Ν della Kuppe si trovavano i resti di alcuni edifici, con muri costruiti su basamenti di pietre, definiti in un primo momento Steinbau 1, Steinbau 2, Steingebäude e Steinhaus. Successivamente la zona è stata identificata con un'area sacra: lo Steinbau 2 è un tempio la cui struttura si inserisce nella tradizione, soprattutto paleosiriana, delle strutture a Langraum longitudinali con ingresso assiale, che si fa risalire al periodo protosiriano con il Kleiner Antentempel di·Tell Khuera (v.), e conosce le sue massime realizzazioni nella grande cultura paleosiriana, soprattutto a Ebla, dove tutti i templi riportati alla luce hanno questa struttura, tranne il Santuario B2. Attraverso l'evoluzione del periodo mediosiriano (templi di T. M., templi accoppiati e «Second Temple» di Emar, tempio D di Tell Fray) e del periodo neosiriano (Tell Ta'yinat), tale tipo di edificio può essere considerato, a quanto è dato comprendere dalle narrazioni bibliche, il modello del Tempio di Gerusalemme di età salomonica. In particolare lo Steinbau 2 unisce all'impianto monumentale tradizionale articolazioni interne del tutto peculiari, quali, p.es., la notevole profondità dell'atrio e la struttura trapezoidale dell'antecella. Analoga struttura ha lo Steinbau 1, che è però di dimensioni più ridotte e al quale sono da collegare sia lo Steingebäude che lo Steinhaus, la cui funzione, peraltro, non è ancora stata chiarita. Si ha, dunque, un'area sacra con due templi quasi paralleli affiancati, simile nella struttura a quella su terrazza di Emar, da cui si differenzia però per il fatto che i due edifici templari hanno dimensioni diverse, mentre quelli di Emar sono uguali; si dovrebbe dunque presupporre il culto di una coppia di divinità di rango diverso. L'area sacra risale anch'essa al periodo mediosiriano, ma vi è evidenza che lo Steinbau 1 sia stato fondato nel periodo protosiriano e che lo Steinbau 2 gli sia stato affiancato durante il periodo paleosiriano, mentre gli annessi dovrebbero essere stati aggiunti nell'ultima fase del Bronzo Tardo.
Tra le porte urbiche individuate si segnala la porta di NE, inserita in un tratto ben conservato della cinta urbica esterna. La porta, che presenta due fasi principali, nella prima fase era formata da un'entrata fiancheggiata da due bastioni simmetrici, che dava accesso a uno stretto corridoio; nella seconda fase la camera venne raddoppiata e il corridoio scomparve. Grazie al buono stato delle murature è stato possibile ricostruire l'alzato della porta con la volta a botte, parzialmente conservata.
Tra i ritrovamenti si segnalano i modelli di case in argilla, assai frequenti nella regione dell'Eufrate, che si differenziano dagli altri perché sembrano rappresentare un tipo ideale di casa, una sorta di torre a due piani, molto simile nella struttura agli incensieri ben noti in area siro-palestinese, mentre altri modelli conosciuti sembrano riprodurre case reali, con un corpo avanzato basso e una parte posteriore a due piani, come avviene, p.es., a Emar. Bene attestata la glittica, con numerose impronte, anche su tavolette, di sigilli tipicamente mediosiriani, e la coro-plastica, con le caratteristiche placchette a stampo con figure femminili e maschili. Di recente, sulla base dello studio dei documenti epigrafici, T. M. è stata identificata con Ekalte, centro attestato nel XIII sec. a.C. in altri testi cuneiformi e a Karnak tra i nomi di città fatti incidere sul settimo pilone dal faraone Thutmosis III.
Bibl.: Rapporti di scavo: E. Heinrich e altri, in MDOG, CI, 1969, pp. 27-67 e in part., pp. 65-67; W. Orthmann, H. Kühne, ibid., CVI, 1974, pp. 53-97; W. Orthmann, ibid., CVIII, 1976, pp. 25-44; D. R. Frank e altri, ibid., CXIV, 1982, pp. 7-78; D. Machule, M. Wäfler, in AAS, XXXIII, 1983, pp. 123-129; S. Eichler e altri, in MDOG, CXVI, 1984, pp. 65-93; D. Machule e altri, ibid., CXIX, 1987, pp. 73-134; CXX, 1988, pp. 11-50; CXXI, 1989, pp. 65-77; CXXII, 1990, pp. 9-42.
Studi: Η. Kühne, Η. Steuerwald, Das Nordost-Tor von Tell Mumbaquat, in J.-C. Margueron (ed.), Le Moyen Euphrate. Zone de contacts et d'échanges. Actes du Colloque, Strasbourg 1977, Leida 1980, pp. 203-216; R. Mayer-Opificius, Eine Siegelabrollung aus mittelsyrischer Zeit auf Tontafeln aus Tall Munbaqa, in MDOG, CXXI, 1989, pp. 79-84; Κ. Karstens, Ein Rollsiegel aus Tall Munbaqa, ibid., CXXII, 1990, pp. 43-44; W. Mayer, Der antike Name von Tall Munbaqa, die Schreiber und die chronologische Einordnung der Tafelfunde. Die Tontafelnfunde von Tall Munbaqa 1988, ibid., pp. 45-66.