TELL ḤALAWA
Villaggio siriano attualmente disabitato sulla riva orientale dell'Eufrate, nella zona del lago Assad, nel bacino della diga di ath-Thawra (Tabqa), che fu anche sede di una colonia romano- bizantina. Nei suoi pressi due tell (Tell A e Tell B), ricoprono resti risalenti al III millennio a.C. E stato esplorato, nell'ambito della campagna di salvataggio dei siti minacciati dalla formazione del bacino artificiale, promossa dall'UNESCO, in collaborazione con la Direzione Generale delle Antichità e dei Musei di Damasco, da una missione archeologica tedesca dell'Università di Saarbrücken, diretta da W. Orthmann, a partire dal 1975.
Le due alture risultano ben distinte: il Tell A si presenta come un rilievo naturale di 300 X 400 m, che si erge sui bordi di uno wādī che scorre verso l'Eufrate, mentre il Tell Β si innalza a Ν dello stesso wādī e misura 100 X 100 m. Sul Tell A sono stati portati alla luce tratti del perimetro del muro di cinta, costruito in mattoni crudi su fondazioni in pietra, rinforzato a tratti da grosse torri, sempre in mattoni crudi, nel cui perimetro è stata identificata una porta urbica. Particolarmente interessante l'area di abitazioni private occupata tra le fasi finali del Bronzo Antico (fine del III millennio a.C.) e quelle iniziali del Bronzo Medio (inizio del II millennio a.C.). L'unità abitativa tipo ha una superficie di 30- 40 m2 e una suddivisione in 2-5 stanze, con una prevalenza del tipo a due-tre stanze nella fase più arcaica e del tipo a due nella fase più recente. Le case si aprivano, tramite porte con soglie in calcare, dalla strada direttamente su una corte, verosimilmente a cielo aperto, che era l'ambiente più grande della casa e conteneva alcune installazioni fisse, quali forni e focolari, che indicano che in essa si svolgevano le principali funzioni domestiche. Le strutture sono in mattoni crudi su fondazioni in pietra. Le strade hanno larghezza oscillante tra 1,60 e 2,00 m e confluiscono verso una piazza, configurando un sistema ortogonale, che indica che alla base dello sviluppo urbano vi era una certa pianificazione. I due livelli maggiori di abitazioni appaiono divisi da uno spesso strato di distruzione. I materiali conservati, bronzi, sigilli, ecc., sono piuttosto limitati e, in relazione anche alla relativamente scarsa estensione della superficie abitativa, indicano la presenza di persone appartenenti a un ceto sociale medio; per quanto riguarda la densità di popolazione, è stato possibile calcolare che su una superficie di c.a 770 m2 vivevano 18-19 famiglie. Di notevole importanza sono i resti di un edificio templare con la tipica struttura del tempio siriano longitudinale («Langraum») inserito in un'ampia area sacra. Il tempio, databile su base ceramica all'età accadica, conservava i resti di due stele, una in calcare cristallino e una in calcare tenero, con il partito figurativo a rilievo diviso in fregi orizzontali. La prima stele mostra due figure maschili stanti, con mantello, spada e scettro, che occupano due registri; nella parte conservata si riconoscono inoltre una serie di figure passanti, forse femminili, in alto e due capridi ai lati di un albero e, forse, una vacca con il vitello, in basso; nel registro sottostante un carro con auriga. Della seconda stele sono conservati tre registri con teorie di offerenti. Lungo la facciata S della terrazza corre una strada, sul cui lato opposto rispetto all'edificio monumentale, si trovavano due costruzioni minori, probabilmente a carattere abitativo, costituite entrambe da una corte, cui si accedeva direttamente dall'ingresso sulla strada, e da una stanza di dimensioni minori con un pilastro al centro che verosimilmente sorreggeva le strutture del tetto. Il Tell Β conteneva un témenos con un santuario, eretto su un'ampia terrazza cui si accedeva tramite una rampa, datato alle prime due fasi del periodo protodinastico. Nei pressi del sito, la necropoli pertinente si estende su un'area di 2000 X 1500 m e può essere suddivisa in cinque settori. Il primo gruppo, con il nucleo principale di sepolture, è il più prossimo all'insediamento; il secondo gruppo è ricavato in un promontorio naturale sul lato opposto dello wādī a Ν dell'abitato; il terzo gruppo si trova nei pressi della strada moderna a Ν del secondo gruppo; un quarto gruppo giace a E del Tell A, a SE del quale si trova il quinto gruppo di sepolture. Tutte le tombe sono caratterizzate dalla medesima tipologia: inumazione singola e camera con copertura in pietra, pozzo funerario in pendio, mentre il raggruppamento in settori separati di sepolture sembra una caratteristica della regione. Sulla base dell'esame dei corredi ceramici le tombe sono state datate a una fase intermedia del Bronzo Antico mentre molto poco è stato recuperato degli altri oggetti di corredo per le depredazioni subite dal cimitero.
Bibl.: W. Orthmann, Burial Customs of the 3rd Millennium B.C. in the Euphrates Valley, in Le Moyen Euphrate. Zone de contacts et d'échanges. Actes du colloque, Strasbourg 1977, Leida 1980, pp. 97-105; W. Orthmann e altri, Halawa 1977 bis 1979. Vorläufiger Bericht über die l, bis 3. Grabungskampagne (Saarbrücken Beiträge zur Altertumskunde, 31), Bonn 1981; J. W. Meyer, W. Orthmann, Halawa 1980-1982, in AAS, XXXIII, 1983, 1, pp. 93-110; W. Orthmann, Art of the Akkade Period in Northern Syria and Mari, in A propos d'un cinquantenaire. Mari, bilan et perspectives. Actes du colloque international, Strasbourg 1983 (MARI, IV), Parigi 1985, pp. 469-474; id., Halawa 1980 bis 1986. Vorläufiger Bericht über die 4.-9. Grabungskampagne, Bonn 1989.