TELL a r-RĪMA (v. s 1970, p. 801)
Il sito, identificato con l'antica città di Qaṭṭara, nella zona compresa tra l'alto Tigri e il Khābūr, ha attualmente l'aspetto di un poligono irregolare largo, c.a 600 m e presenta, quasi al centro, una piccola collinetta (l'acropoli) su cui si è concentrata in particolare l'attività archeologica a partire dal 1964.
Gli scavi hanno messo in luce la stratigrafia dei diversi periodi di insediamento, che mostrano come il luogo sia stato abitato a partire dal XIX sec. a.C. e, più o meno senza interruzione, fino all'VIII sec. a.C. Durante il regno del re assiro Šamši-Adad I venne costruito il maggiore dei suoi templi, che avrebbe avuto tre successive fasi di utilizzazione; la più antica è appunto quella paleoassira, alla quale successe quella mitannica (fase II) nel cui livello di distruzione sono stati rinvenuti frammenti di ceramica di Nuzi; a questa fece seguito la fase III, medioassira. Il santuario presentava una pianta pressoché quadrata, in cui al centro era l'ampia corte circondata da una doppia serie di ambienti su tre lati, e sulla facciata orientale, in cui si apriva l'entrata principale, i vani si disponevano su una sola fila. Il lato O del tempio, che ospitava la cella, era addossato a una ziqqurat. La faccia esterna dei muri perimetrali dell'intero complesso, come anche quelli della corte, erano arricchiti da un'articolata decorazione in mattoni modanati, con mezze colonne poste in nicchie alternate ad aggetti del muro, sempre in mattoni. All'interno della corte è stato rinvenuto un rilievo rappresentante un personaggio femminile, di cui si è persa la testa, accompagnato da un'iscrizione che rende assai verosimile l'ipotesi che la figura sia quella della dea Lama, che tutelava i luoghi sacri.
Coevo alla fase I del luogo sacro era un edificio palatino riportato alla luce nella città bassa, a NE dell'acropoli; il palazzo aveva il suo fulcro in una suite formata da corte, anticamera e sala del trono. Al suo interno sono state trovate numerose tavolette paleobabilonesi che, insieme ad alcune impronte di sigillo, hanno fornito i nomi di sovrani che regnarono nel periodo di indipendenza della città, successivo alla morte di Šamši-Adad I.
Tale periodo è documentato dalla fase III del tempio, databile al XIII sec. a.C. in base alla lettura di alcune tavolette trovate tra le sue rovine e che citano il limu («governatore») di Salmanassar I; pare che allora nessun edificio monumentale sia stato costruito e che Salmanassar I e suo figlio Tukulti-Ninurta I si siano accontentati di far restaurare parzialmente l'antico tempio.
Di questo periodo storico restano un buon numero di impronte di sigillo che documentano una stretta correlazione con quelle del XIII sec. degli archivî reali di Assur. Contemporaneo è un piccolo santuario con podio inserito in un edificio maggiore, di evidente carattere non cultuale, in cui svolgeva funzioni di cappella palatina.
In epoca neoassira Qaṭṭara ospitò un piccolo edificio templare, costruito nella zona immediatamente adiacente all'antica area sacra, e precisamente nell'angolo formato dal muro occidentale del tempio e dalla facciata settentrionale della ziqqurat. La costruzione, dalla pianta assai semplice, aveva una struttura rettangolare allungata, orientata NO-SE, con profonda antecella e piccola cella con podio, all'interno della quale è stata rinvenuta in situ una stele con la figura, in rilievo, del re Adad-nirari III (809-782 a.C.), rappresentato stante, di profilo e accompagnato da una lunga iscrizione.
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