televisione
La presenza di D. e dell'opera dantesca nella t. italiana è stata fin dagl'inizi difficile e nell'insieme priva di quei risultati che ci si sarebbe potuto ragionevolmente attendere. Infatti per le sue stesse caratteristiche (prima fra tutte la forte espressività dell'immagine), il mezzo televisivo sembrava il più adatto a esercitare quell'opera di divulgazione della poesia dantesca che i mezzi tradizionali avevano potuto svolgere solo in misura ridotta.
Due documentari di origine cinematografica, una lettura di versi danteschi di V. Gassman nel programma Letture poetiche (1955) e qualche altra episodica dizione dalla Commedia, hanno costituito, in questo settore, il magro bilancio dei primi dodici anni di vita della t. italiana. Tuttavia, in occasione del settimo centenario della nascita di D., il problema è stato affrontato con un lodevole, anche se parziale, impegno.
La Vita di D. di G. Prosperi (12, 17, 19 dicembre 1965) ha rappresentato il più ambizioso tentativo di offrire sul piano spettacolare un'immagine, per quanto possibile autentica, della vicenda umana e artistica dell'Alighieri. Il Prosperi è partito da un accurato spoglio dei documenti storici esistenti per comporre un ‛ racconto ' televisivo, in cui i principali episodi della vita di D. si alternano con inserti di carattere documentaristico e dizioni di versi. Un tentativo, il suo, di trovare il giusto equilibrio tra la ricostruzione romanzata e la rigorosità documentaristica. Riguardo poi al difficile problema della rappresentazione fisica e morale del poeta fiorentino, il Prosperi ha scelto una strada diversa da quella tramandata da una lunga tradizione. Il suo D., impersonato da G. Albertazzi, era fisicamente lontanissimo dall'iconografia dantesca. La Vita di D. è stata diretta da V. Cottafavi, scene di Cesarini da Senigallia, musiche di D. Paris.
Qualche mese dopo (23 febbraio 1966), è stato trasmesso il documentario La D.C. nell'arte (testo di A. Mezio, regia di G. Ponti), che ha presentato, corredate da un efficace commento, le illustrazioni del Botticelli e di altri artisti italiani e stranieri, dedicate alla Commedia.
Il maggior risultato televisivo sul piano culturale è rappresentato da Letture di D., canti e personaggi della D.C. (19 aprile - 27 luglio 1966), a c. di G. Petrocchi; una trasmissione che, in dodici puntate, ha proposto un'ampia scelta di canti del poema dantesco, letti, con alterni risultati, da alcuni dei nostri maggiori attori (G. Albertazzi, A. Foà, A. Crast, G. Ferzetti, E.M. Salerno, N. Gazzolo, G. Bosetti, R. Brazzi). Ogni lettura era preceduta da un'introduzione critica di G. Petrocchi, corredata da un ampio materiale iconografico: grafici, plastici, filmati e diapositive.
D. uomo e poeta, curato da E. Esposito, regia di G. Beffi, ha concluso (5, 6, 8 luglio 1966) le celebrazioni dantesche della t. italiana. Il documentario ha offerto un quadro suggestivo dell'evoluzione umana e artistica di D., avvalendosi delle illustrazioni di Gustavo Doré.