TELESTESIA (dal gr. τῆλε "lontano" e αἴσϑησις "sensibilità")
Forma particolare di chiaroveggenza (v.), per cui i soggetti (sensitivi, ipnotizzati, medium) percepiscono a distanza eventi od oggetti materiali, orientando la propria personalità psichica verso l'ambiente in cui si trovano gli oggetti o in cui si svolgono gli eventi. Sotto questo vocabolo, introdotto nel 1882 da F.W.H. Myers, non si ricomprende la percezione dell'altrui pensiero (telepatia, v.), né, in genere, la conoscenza paranormale degli eventi passati o futuri (chiaroveggenza temporale). Nel concetto del Myers la telestesia implica poi un correlato emotivo, sensoriale o motorio, e si distingue perciò dalla percezione paranormale d'immagini o di idee. La telestesia può essere spontanea o sperimentale, al pari della telepatia.
Tra i casi sperimentali vanno annoverati quelli degl'ipotetici "viaggi", in condizione di sonnambulismo artificiale, compiuti mentalmente dai soggetti "magnetizzati", specie nella prima metà del sec. XIX (v. magnetismo: Magnetismo animale).
Bibl.: E. Bozzano, Dei fenomeni di telestesia, Roma 1920. V. anche chiaroveggenza; psichica, ricerca; telepatia.