TELESINOS (Τελέσινος, Τελέσιος)
Scultore ateniese dei primi decenni del III sec. a. C.
Un decreto di Delo datato al principio del III sec. a. C. ricorda gli onori tributati a T. per aver eseguito gratuitamente nel santuario una statua in bronzo di Asklepios ed una in marmo di Stratonice, la figlia di Demetrio Poliorcete, regina di Siria, e per aver restaurato tutte le sculture del santuario che avevano bisogno di riparazioni (I. G., xi, 4, 514). L'attività a Delo di T. è confermata dalla presenza della firma su di una base di statua in marmo databile agli stessi anni: che fosse il ritratto del re Pirro è un'ipotesi molto incerta (I. G., xi, 4, 1201). È invece probabile che T. abbia lavorato anche a Tinos, dove Philochoros ricorda i colossi di Posidone ed Anfitrite, ἔργον Τελεσί[ν]ου ῾Αϑηναίου (Fragm. Hist. Gr., i, p. 414, n. 185). La correzione del testo di Philochoros, che porterebbe all'identificazione dello scultore di Tinos col nostro, è autorizzata dall'età dello scrittore, morto nel 260 a. C.
Bibl.: P. Roussel, in Bull. Corr. Hell., XXXIV, 1910, p. 391; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 385; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXII, 1938, p. 511; J. Marcadé, Rec. des signatures de sculpteurs grecs, II, Parigi 1957, p. 124 s.