TELESE (A. T., 27-28-29)
Già frazione di Solopaca, è stata elevata a comune autonomo il 29 gennaio 1934; appartiene alla provincia di Benevento, da cui dista 28 km.; è situata a 50 m. s. m. e sorge ai piedi dell'altipiano del Matese, a meno di un km. dalla riva destra del Calore. Il nuovo comune conta una popolazione di 1535 ab. (secondo il censimento del 1931). Un tronco ferroviario unisce i bagni di Telese alla linea Benevento-Caserta-Napoli. Servizî automobilistici allacciano Telese con Cerreto Sannita e con Piedimonte d'Alife.
Telese è famosa per le numerose sorgenti di acque solfureealcaline-carboniche (a 20°) che sgorgano dal colle Pugliano e che sono usate per bagni e bevanda. Le acque di Telese sono indicate per malattie cutanee, forme respiratorie, affezioni ginecologiche, gotta, reumatismo, manifestazioni luetiche. Esistono buoni stabilimenti per le varie cure idrominerali, un albergo e alcune pensioni. La stagione va da giugno a ottobre.
La località corrisponde all'antica Telesia menzionata per la prima volta durante la seconda guerra punica, allorché, secondo Livio, fu occupata da Annibale nel 217 a. C.; nel 214 fu poi conquistata dai Romani. Nella guerra sociale, essendosi i Sanniti ribellati a Roma, ne fu condottiero un Pontius Telesinus. È lecito supporre che anche Telesia si unisse al movimento contro Roma. Secondo il liber coloniarum vi fu dedotta una colonia romana dai triumviri. Vì sono però gravi indizî i quali fanno ritenere che la colonia fosse più antica. Fu ascritta alla tribù Falerna. Il culto principale di Telesia fu quello di Ercole. Durante l'impero i suoi supremi magistrati furono detti duoviri o praetores duoviri, che ogni cinque anni erano investiti della potestà censoria (duoviri quinquennales); con essi reggevano l'amministrazione cittadina gli aediles e i quaestores. Il consiglio della colonia era formato dai decuriones, che costituivano l'ordo splendidissimus Telesinorum. Il culto di Augusto e degl'imperatori divinizzati era esercitato dai seviri Augustales; chi aveva appartenuto a questo sacerdozio veniva poi a far parte del collegio degli Augustales. Le iscrizioni ci fanno conoscere come esistenti in Telesia i sacerdotes Liberi e il collegium fabrum tignariorum. Ci sono anche note le thermae Sabinianae, erette nella città a pubblico uso.
Bibl.: F. Pacelli, Memorie storiche della città di Telese, Cerreto Sannita 1775; L. Petrucci, Storia di Telese, ms., 1853-1863; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, ii, Berlino 1902, p. 801 seg.; E. Pais, Storia della colonizzazione di Roma antica, I, Roma 1923, p. 249 segg.; K. J. Beloch, Römische Geschichte, Berlino 1926, p. 493 segg.; H. Rudolph, Stadt und Staat im römischen Italien, Lipsia 1935, p. 143; H. Philipp, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VA, col. 382 segg. Moneta di T., per es., in A. Sambon, Les monnaies antiques de l'Italie, Parigi 1903, p. 106 seg. Per le iscrizioni, v. Corpus Inscr. Lat., IX, p. 205 segg.