TELEGONO (Τηλέγονος)
Eroe, figlio di Odisseo e di Circe. Il nome è modellato su quello del figlio più noto e certo di origine più antica, Telemaco: e nel suo significato "il figlio lontano" indica chiaramente il destino del personaggio.
T. non appare in Omero, e ugualmente spurio è ritenuto l'unico verso della Teogonia in cui è ricordato (v. 1014). In apparenza la storia dell'eroe si deve a uno dei più tardi poemi epici, la Telegonia di Eugammon di Cirene, opera presumibilmente intesa a ricollegare alle grandi tradizioni del mondo eroico la dinastia dei Bacchiadi allora regnante in Cirenaica. Il motivo del figlio lontano che torna e inconsapevolmente uccide il padre che non ha mai conosciuto, è in effetti abbastanza comune e in particolare trovò una redazione definitiva nella storia di Edipo. La storia incontrò un certo favore nel dramma attico e indubbiamente almeno una tragedia di Sofocle, Odysseus Akanthoplex, dovette averla come soggetto.
Nell'arte figurata l'unico documento sicuro è rappresentato da un frammento di tardo vaso attico ora, sembra, perduto, in cui sono conservate parte delle figure con i nomi del giovane eroe e della madre Circe. La figurazione riguarda l'inizio delle avventure del giovane T., un congedo in cui la madre consegna al figlio come riconoscimento dell'età adulta un arco o come altri intende, la strana asta con la spina di pesce dalla punta attorta ricordata nel mito che dovrebbe caratterizzare il giovinetto abbandonato in un'isola deserta.
Bibl.: J. Schmidt, in Roscher, V, 1916-24, c. 248 ss., s. v. Telegonos; Scherling, in Pauly-Wissowa, V A, 1934, c. 314, s. v. Telegonos, n. i; K. Weitzmann, Ancient Book Illumination, Cambridge Mass. 1957, p. 51.