telefono
telèfono [Comp. di tele- e -fono] [ELT] Dispositivo che consente la trasmissione della voce e di suoni a un analogo dispositivo a distanza, a esso collegato per il tramite delle linee di una rete telefonica (→ telefonia), trasformando mediante una capsula microfonica (tipic., un piccolo microfono a carbone) i suoni in variazioni di una corrente elettrica (corrente telefonica), inviata al t. del-l'utente corrispondente, e trasformando di nuovo in suoni la corrente telefonica ricevuta dall'altro t., mediante un piccolo altoparlante elettromagnetico a lamina (ricevitore telefonico); la capsula microfonica e il ricevitore telefonico sono alloggiati in un apposito contenitore (microtelefono), in modo che la prima si trovi davanti alla bocca e il secondo sia appoggiato sull'orecchio (v. fig.); il microtelefono è collegato mediante un cavetto flessibile al resto dell'apparecchio, che contiene il dispositivo, a disco o a tastiera (oggi più frequente), per comporre il numero dell'utente desiderato (esso genera i corrispondenti segnali codificati), l'avvisatore acustico di chiamata e altri dispositivi ausiliari (di interruzione della linea, antidisturbo, ecc.). In relazione al tipo di impianto e di funzionamento delle varie apparecchiature si hanno: t. senza fili, detto anche t. radiomobile, lo stesso che radiotelefono, in quanto la linea telefonica è sostituita, in tutto o in parte, da un collegamento via radio, distinguibile in t. veicolare, installato su autoveicoli, trasportabile (a tracolla o a mano) e portatile, più compatto e leggero; t. senza filo (ingl. cordless), apparecchio telefonico composto di una base collegata alla normale rete di telecomunicazioni e di un apparecchio portatile provvisto di un radioricetrasmettitore a batterie (ricaricabili quando l'apparecchio è a riposo poggiato sulla base), per comunicare con un analogo dispositivo radio della base, con il quale si può comunicare spostandosi da quest'ultima per un raggio di almeno 50 m all'interno di un'abitazione e di almeno 200 all'esterno; t. (a) viva voce, apparecchio telefonico dotato, oltre al normale ricevitore a cornetta, di un ricevitore con altoparlante che consente di comunicare dall'interno di un ambiente (un locale, un autoveicolo o altri mezzi mobili se si tratta di un radiotelefono) senza alzare il microtelefono, e anche di far partecipare alla conversazione chi si trovi nello stesso ambiente; t. multifunzione, apparecchio dotato di funzioni accessorie quali la segreteria telefonica, la possibilità di funzionare come t. a viva voce, la segnalazione di messaggi in arrivo durante una comunicazione; t. (a) multifrequenza, apparecchio con il quale, grazie a un sistema di multiplazione per divisione di frequenza, sono possibili vari tipi di comunicazioni multiple su una stessa linea telefonica, come la conversazione con più d'una persona contemporaneamente o la commutazione delle chiamate da una linea a un'altra; t. cellulare, denomin. invalsa nel-l'uso per indicare il t. portatile, chiamato anche telefonino, o assolut. cellulare come s.m., che utilizza il sistema di trasmissione radio della telefonia cellulare (→ cellulare). ◆ [STF] L'invenzione del t. è generalm. attribuita ad A.G. Bell che nel 1876 ottenne, negli SUA, il brevetto relativo a un trasmettitore e ricevitore telefonico e presto realizzò le prime reti telefoniche, costituendo una potente società commerc., tuttora attiva. In precedenza numerosi erano stati i tentativi pratici per riprodurre a distanza suoni per mezzo di correnti elettriche; tra queste realizzazioni, peraltro non seguite da applicazioni rilevanti, è da ricordare in partic. quella di A. Meucci, emigrato negli SUA, sancita nel 1871 in una concessione, da parte della competenti autorità degli SUA, di un atto pubblico di protezione d'invenzione relativo a un trasmettitore e a un ricevitore telefonico (quest'ultimo identico a quello tuttora in uso), la prima del genere negli SUA.