PASCOAES, Teixeira de (pseud. di Joaquim Pereira Teixeira de Vasconcelos)
Poeta e prosatore portoghese, nato a Gatão, Amarantes, il 2 novembre 1877, morto ivi il 14 dicembre 1952; dopo alcuni anni di attività politico-letteraria militante, durante la quale è fra l'altro tra i direttori della rivista Águia, organo del movimento repubblicano "Renascença Portuguesa", si ritira stabilmente nel villaggio nativo. È l'iniziatore e allo stesso tempo il maggior poeta del "saudosismo" che s'inserisce fra il simbolismo e il modernismo (v. portogallo: Letteratura, in quest'Appendice). Le preoccupazioni di teorica estetica (Arte de ser português, 1915, ecc.) ispirate a criteri nazionalistici non soffocano le voci di autentica poesia dell'opera feconda di questo poeta, nel suo ispirarsi a temi tradizionali. Essi sono: la fede in Dio (ma un Dio creato dall'uomo, Jesus e Pan, 1903, ecc.), l'amore, e soprattutto il senso della terra, della "sua" terra, un lembo montuoso del Portogallo del Nord che il poeta presenta liricamente velato come un paese remoto, mitico, antichissimo (As sombras, 1907; Senhora da noite, 1909; Elegias, 1913, attraverso anche il "discorsivo poetico" nella sorta di poema di Marânus, 1911, e di Regresso ao paraíso, 1912, via via fino agli Últimos versos, post., 1953). Notevole e feconda è anche l'attività di prosa, autobiografia o biografia di personaggi illustri, prevalentemente figure religiose: São Paulo, 1928; São Jerónimo e a trovoada, 1936; Santo Agostinho, 1945.
Bibl.: J. do Prado Coelho, A poesia de T. de Pascoaes (ensaio e antologia), Coimbra 1945; Sant'Ana Dionísio, O poeta, essa ave metafísica, Lisbona 1954; J. de Sena, Apresentaçào de T. de Pascoaes. Poesia, Rio de Janeiro 1965; J. do Prado Coelho, Fernando Pessoa e T. de Pascoaes (in A letra e o leitor), Lisbona 1969.