TEICHIOUSSA (Τειχιõσσα, Τειχιουσσα, Τειχιους, Τειχιόεσσα)
La città è menzionata sin dall'età arcaica come postazione costiera e pòlis della regione milesia (Steph. Biz., s.v.), oppure in qualità di kòme (Archestr. apud Ath., vii, 320 A) e proprietà di Mileto presso un altare di Posidone. L'esatta localizzazione della città è stata oggetto di lunghe controversie: G. Bean e J. M. Cook ritenevano che T. si trovasse a S della penisola di Mileto, nei pressi di Dogabeleni, sebbene già nel 1817 M. Barbié du Bocage avesse indicato, su una carta, una «Tichiussa» sul lato settentrionale della baia di Akbük. Dal 1984 sono in corso indagini più accurate di questa zona archeologica incentrata su due penisole.
Utensili in pietra e vasi modellati a mano testimoniano la presenza di insediamenti su entrambe le penisole fin dal Tardo Neolitico e dalla prima Età del Bronzo. La penisola più piccola fu abitata intorno alla metà del II millennio. Muri ben costruiti con pietre di cava legate da terra ne contraddistinguono la pregevole architettura con sale e stanze costruite su una superficie, un tempo notevolmente più estesa, in parte sommersa dal mare. Vasi con motivi decorativi a vernice scura su fondo chiaro, nonché recipienti acromi di argilla micacea e dalle forme minoiche indicano stretti contatti con il mondo minoicizzato, in particolare con siti di Calimno e di Coo. Sembra che la penisola come luogo di insediamento sia stata abbandonata verso la fine del Tardo Minoico IB, mentre a partire dal X sec. a.C. servì come area cimiteriale. Frammenti di vasi funerari locali recano tipici motivi geometrici di cerchi concentrici, triglifi e triangoli campiti a reticolo.
Un insediamento precocemente munito sorse nel Tardo Geometrico sulla grande penisola di Saplıadası che segue a 600 m verso E, con un'estensione di c.a 80.000 m2. Questa cittadina conobbe una certa fioritura nel VII e nel VI sec. a.C., ma, dopo una cesura, era ancora abitata in età classica. Mancano rovine di età romana e di periodi più recenti.
Numerosi monumenti di età arcaica, di carattere assai diverso, si sono conservati in un ampio circondario sulla sponda settentrionale della baia di Akbük-Teichioussa.
A un primo gruppo appartengono strutture con ambienti a pianta ovale, talora trapezoidale, che avevano coperture a falsa volta (?) e cortili, in qualche caso centrali, con recinzioni irregolari. L'opera muraria è costituita da blocchi di marmo di grande dimensione e da travicelli di pietra molto più piccoli impiegati per le cornici e per gli architravi delle porte. Le costruzioni erano utilizzate a scopi profani.
Come monumenti appartenenti a un secondo gruppo vanno menzionati gli edifici funerari, ben visibili anche a distanza. Diversi dettagli, in questi monumenti arcaici, richiamano la più recente Tomba di Mausolo: uno zoccolo quadrangolare, ancorché irregolare, realizzato in blocchi di pietra racchiude varie camere, corridoi e nicchie, sempre con copertura a volta, ma con freccia variabile. Manca la doppia cortina muraria ed è possibile che le camere fossero costruite, ad altezza d'uomo, come alveari; non di rado i corridoi mutano direzione e le nicchie servono ad ampliarli in quanto sono insolitamente stretti. Inoltre, crepe nella roccia e canaletti servono a drenare la zona intorno allo zoccolo. Al massimo dopo tre o quattro deposizioni i passaggi che conducevano alle camere funerarie furono riempiti di ghiaia e di pietrame e le aperture nelle facciate dello zoccolo tamponate nella struttura delle pareti circostanti. Queste tombe di famiglia erano coronate da adeguate coperture che, partendo dalla zona mediana dello zoccolo, si innalzavano su ogni lato a formare un tetto a gradini più o meno regolari. Gli edifici funerarî più grandi giungono a misurare, in pianta, da 50 a 90 m2 e, in altezza, 5 o 6m.
Un terzo gruppo di monumenti di età arcaica segue un'altra tradizione architettonica. La muratura a doppia cortina e l'interesse verso una progettazione ortogonale caratterizzano questi impianti isolati, di recente scoperti nella zona di Teichioussa. Le loro piante, estese in superficie per oltre 200 m2, si sviluppano in più settori intorno a un cortile centrale, al quale si associano ulteriori aree a cortile e vani con accessi aggiunti in antico.
Non solo questa insolita quantità di monumenti architettonici di età arcaica, ma anche le evidenti tracce di un abitato con una tradizione di insediamento risalente alla preistoria conducono alla fondata ipotesi che T. vada localizzata sulla penisola di Saplıadası sulla costa meridionale della Milesia.
Bibl.: M. Barbié du Bocage, Recueil de cartes géographiques, plans, vues et médailles de l'ancienne Grèce, Parigi 1817; Th. Wiegand, Milet, II, 2. Die milesische Landschaft, Berlino 1929, pp. 13,15; G. E. Bean, J. M. Cook, The Carian Coast, 3, in BSA, LII, 1957, p. 106 ss.; F. Gschnitzer, Abhängige Orte im griechischen Altertum (Zetemata, 17), Monaco 1958; J. M. Cook, Some Sites of the Milesian Territory, in BSA, LVI, 1961, p. 90 ss.; G. E. Bean, in The Princeton Encyclopedia of Classical Sites, Princeton 1976, pp. 890-891, s.v.; E. Ohlshausen, in KIPauly, V, 1976, p. 557, s.v.; M. J. Mellink, in AJA, LXXXIX, 1985, pp. 551 ss., 558, 563; W. Voigtländer, Umrisse eines vor- und frühgeschichtlichen Zentrums an der karisch-ionischen Küste, in AA, 1986, p. 613 ss.; M. J. Mellink, in AJA, XCI, 1987, pp. 16 s., 22 s.; W. Voigtländer, Akbük-Teichiussa, in AA, 1989, p. 567 ss. - Inoltre: W. Voigtländer, in III. Araştırma Sonuçları Toplantısı, Ankara 1986, p. 251 ss.; IV. 1986, Ankara 1987, p. 151 ss.; V. 1987, Ankara 1988, p. 157 ss.; VI. 1988, Ankara 1989, p. 87 ss.