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BUONDELMONTI, Tegghia

di Massimo Tarassi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)
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BUONDELMONTI, Tegghia (Tegghiano, Tecla)

Massimo Tarassi

Membro influente della parte guelfa, era figlio di Buondelmonte, console di Firenze nel 1214, podestà di Volterra nel 1230 e cavaliere a spron d'oro.

La carriera politica del B. inizia nel periodo cosiddetto del primo popolo: infatti nel 1256 egli si trovava fra i membri del Consiglio degli anziani che firmarono una pace coi Lucchesi. Bandito da Firenze durante il periodo della dominazione ghibellina dal 1260 al 1267, dovette fare ritorno nella città dopo la caduta della fazione avversa, e nel 1277 era uno dei giudici della parte guelfa incaricati di distribuire i beni dei ghibellini ribelli. Nel 1280 sottoscrisse la pace fra guelfi e ghibellini, detta del cardinale Latino dal nome del suo promotore, come fideiussore guelfo per il sesto di Borgo.

Fu piùvolte podestà, in diverse parti d'Italia: ad Arezzo nel 1257, a Parma nel 1278 e nel 1286, a Poggibonsi nel 1287, a Città di Castello nel 1288, a Volterra nel 1292, ed a Colle Val d'Elsa e Montevarchi; fu anche capitano del popolo nel 1287 a Reggio. Durante la sua seconda podesteria a Parma, nel 1286, si adoperò per mettere pace fra le famiglie dominanti in lotta nelle città circonvicine di Reggio, Modena e Sassuolo, peraltro senza riuscire nei suoi sforzi di moderatore.

Nello stesso periodo il B. fu attivo membro dei consigli fiorentini, distinguendosi durante le discussioni sulle imprese belliche del Comune.

Dal suo testamento, redatto nella chiesa di S. Croce il 17 ag. 1293, si arguisce che egli, signore di molti castelli e patrono di numerose chiese, sebbene non fosse mercante di professione, si dovette arricchire praticando l'usura. A questo proposito, per rimediare agli illeciti guadagni, seguendo la prassi in voga a quel tempo fece numerosi lasciti ad opere pie ed ai poveri, fra cui la torre, la casa e le terre di Sambuca, trasformate in ospizio per i pellegrini. Morì nello stesso anno.

Ebbe dalla moglie Tiana un solo figlio. Forese, morto sacerdote nel 1291.

Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Notarile,Guido di Mangiadore, c. 20r; Ibid., Dipl., Passignano, 6 genn. 1278; 4 genn. 1281; 25 genn. 1281; 17 ag. 1293; Delizie degli eruditi toscani, IX, Firenze 1778, p. 80; Chron. Parmense, in Rer. Ital. Script., 2 ediz., IX, 9, a cura di G.Bonazzi, pp. 49 ss.; A. Gherardi, Le consulte della Repubblica di Firenze, I, Firenze 1896, pp. 56, 276, 303, 326, 462, 494; II, ibid. 1898, pp. 105, 203, 279, 392; R. Davidsohn, Storia di Firenze, III, Firenze 1957, p. 243; VI, ibid. 1965, p. 448; P. Litta, Le fam. celebri ital., sub voce Buondelmonti di Firenze, tav. VI.

Vedi anche
Ghibellini Sostenitori della fazione tedesca capeggiata dagli Hohenstaufen, signori di Waibling (da cui il nome) e duchi di Svevia, in contrapposizione ai Guelfi. cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i cardinale sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. ● La nomina dei cardinale spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, ... patrono Nella liturgia cattolica, il santo (o la santa) che una regione, diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo di fedeli onora con speciale culto quale particolare intercessore e protettore presso Dio. signoria Nell’uso storiografico, sia l’insieme dei poteri (prima solo personali, poi anche territoriali) esercitati durante tutto il Medioevo (e oltre) dall’aristocrazia fondiaria laica ed ecclesiastica sui contadini, sia l’istituto in cui si risolve, dal 13° sec., la crisi di molti Comuni dell’Italia settentrionale ...
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tégghia
tegghia tégghia s. f. – Variante ant. di teglia: Io vidi due sedere a sé poggiati, Com’a scaldar si poggia tegghia a tegghia (Dante).
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