TEFNUT (Tfn.t)
Dea egiziana che, nella teologia eliopolitana, appare, come sposa di Shu (il dio dell'aria), a formare la prima coppia, da cui poi nasceranno Gheb e Nut, la terra e il cielo rispettivamente. L'associazione con Shu è probabilmente secondaria e il mito della nascita da Atum attraverso lo sputo del dio è probabilmente originato da un gioco di parole (Shu e Tefnut sono riportati alle radici išš e tf che entrambe indicano lo sputo).
Assieme a Shu T. è venerata a Leontopolis presso Heliopolis sotto forma di una coppia di leoni (Ruti), uniti alla metà del corpo, che reggono l'orizzonte. Da questo culto particolare è probabilmente derivato alla dea l'aspetto di leonessa o di donna con testa di leonessa con il quale appare sempre rappresentata.
In un mito, particolarmente diffuso in età tarda, T. è una dea leonessa rifugiatasi in Nubia, dove sfoga la sua ferocia. Shu e Thot la riportano in patria e, ivi giunta, la dea cambia il suo carattere da bellicoso in pacifico e si assimila a Ḥatḥor. La scena del discorso, con la dea in forme rispettivamente di gatta e di leonessa, davanti a Thot in aspetto di scimmia, è rappresentata su un òstrakon tebano del Nuovo Regno e su un rilievo tolemaico del tempio di Dakka. Altrove ella è identificata coll'occhio della luna, mentre Shu appare come occhio del Sole. Nelle rappresentazioni, ella appare leontocefala, talora col capo sormontato da alte piume.
Bibl.: H. Kess, Der Götterglaube im alten Ägypten, Lipsia 1941, pp. 219-223; H. Bonnet, Reallexikon der ägyptischen Religionsgeschichte, Berlino 1952, s. v.