tecnoetica
s. f. Lo studio del rapporto fra etica e tecnologie, del ruolo svolto dai princìpi etici nella scelta, nell’utilizzazione e nella diffusione delle tecnologie.
• Le implicazioni filosofiche dello sviluppo tecnologico saranno al centro del dialogo tra i filosofi di tecnoetica Marteen Franssen e Gert-Jan Lokhorst, che si svolgerà a partire dalle ore 15 di venerdì nella sala Petrassi. (Giuseppe Serao, Repubblica, 12 gennaio 2010, Roma, p. IX) • «Il nostro obiettivo, ha spiegato [Paolo] Dario, davanti a una platea di scienziati impegnati nella robotica, nelle neuroscienze, nella scienza dei materiali, nella tecnoetica e nelle scienze sociali e umanistiche è realizzare robot che funzionino meglio, consumino e costino meno, ma soprattutto macchine che possano essere portate tra la gente e utilizzate nella quotidianità. L’Università moderna non può vivere da sola specchiandosi nelle proprie realizzazioni, ma deve metterle al servizio di tutti». (Unità, 31 maggio 2011, Firenze, p. IX) • «Credo ‒ chiarisce [Lorenzo] D’Avack ‒ che oggi si dovrebbe parlare più che di bioetica di tecnoetica, tanti sono stati in questi 20 anni gli avanzamenti della tecnologia e tanto è il peso che ha assunto nelle attività umane. La Convenzione è pensata sul presupposto che la scienza è un grande utile per la società, ma è anche un rischio perché può mettere in discussione la dignità dell’uomo». (Enrico Negrotti, Avvenire, 14 dicembre 2017, p. 16, èVita).
- Composto dal confisso tecno- aggiunto al s. f. etica.
- Già attestato nella Stampa del 29 aprile 2003, p. 26, Cultura e Spettacoli (Mario Baudino).