TECNICA
. Per i Greci τέχνη è in generale la capacità pratica di operare per raggiungere un dato fine, in quanto basata sulla conoscenza ed esperienza del modo in cui è possibile raggiungerlo: tale è quindi, per es., la scienza-abilità del medico, del ceramista, del musico, del poeta, ecc. Il termine di τέχνη, nella sua latitudine di significato, viene con ciò a corrispondere a quello latino di ars: e assume di conseguenza una posizione particolare rispetto a quest'ultimo quando i diretti eredi semanticì di ars nel mondo moderno (arte, art, Kunst) sono sempre maggiormente volti a significare l'esperienza artistica nel suo più proprio valore estetico. Nel concetto di "tecnica" viene infatti a riversarsi quanto nell'antica τέχνη e ars dell'artista era propriamente pratico-strumentale, e insieme basato su esperienza conoscitiva e non su immediata ispirazione e genialità. Ne nasce il concetto e il problema della "tecnica" quale si presenta nella moderna filosofia dell'arte (e non soltanto a proposito delle arti figurative, in cui la cosa appare più evidente, ma a proposito di ogni forma estetica): donde il vario modo di valutare la tecnica stessa come "antecedente" o come "strumento" dell'effettiva realizzazione estetica (problema del "padroneggiamento", o del "superamento" della tecnica, e via dicendo).
L'altro più notevole significato che il concetto di "tecnica" ha assunto nell'ambito della filosofia dipende anch'esso da quella comprensività ancora indifferenziata rispetto alla posteriore distinzione della teoria dalla pratica, che si è vista propria dell'antico concetto di τέχνη. Per chi, infatti, presuppone quella distinzione come qualcosa di ultimamente valido, e di conseguenza vede nella scienza - nel suo più lato senso d'indagine di ogni sperimentabile - una considerazione puramente teoretica della realtà, nettamente distinta dall'operare rispetto ad essa, la tecnica, in quanto forma d'applicazione della conoscenza scientifica al dominio pratico della realtà stessa, viene a presentarsi come qualcosa d'intermedio fra la teoria e la prassi, che, non potendo risolversi per intero né nell'una né nell'altra, esige una considerazione a sé. Nasce così la "filosofia della tecnica", il cui sviluppo è poi favorito anche dal fatto che sotto l'aspetto di tale problema si fa insieme avanti quello, più particolarmente generato dall'indagine degli economisti, della progressiva meccanizzazione del lavoro e quindi del sempre crescente intervento della tecnica nell'organizzazione del mondo moderno. Per chi d'altronde abbia compreso che la "scienza" non è mai pura contemplazione teoretica di una verità ma bensì concreta esperienza del passato sfruttabile per il dominio del futuro, è ovvio che il problema della "tecnica", in questo secondo significato, viene a risolversi senza residuo in quello stesso della scienza.
Bibl.: Per il problema della tecnica nel primo senso, sono da vedere, in generale, le trattazioni di estetica. Per quello della tecnica nel secondo senso, v. un elenco di trattazioni in R. Eisler, Wörterbuch d. philosophischen Begriffe, III, 4a ed., Berlino 1930, pp. 215-16.