TE DEUM
. Sono le due prime parole di un inno liturgico in prosa ritmica latina. Nella liturgia cattolica il Te Deum (il titolo più lungo ed esatto è Te Deum laudamus) chiude l'ufficiatura del Mattutino, ma è anche cantato come inno di azioni di grazia in speciali circostanze solenni (elezione del papa, consacrazione di un vescovo, canonizzazione di un santo, professione di un religioso, ecc.). L'origine e la natura di questo inno è stata oggetto di numerose controversie. L'ipotesi che è oggi generalmente accettata (suffragata dagli studî di A. E. Burn e di G. Morin) ne fa una dossologia dello stesso genere del Gloria in excelsis, ma ispirata all'anafora antica e che contiene tutti gli elementi di una formula di fede. Latino d'origine, il Te Deum sarebbe stato redatto, sotto influenze orientali, circa l'anno 400. Argomenti interni, storici e paleografici inducono a identificare l'autore di questo inno nel vescovo Niceta di Remesiana (Dacia inferiore) che ha notevole importanza per la sua azione spiegata a favore della cristianizzazione di quelle regioni.
È pura leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) che il Te Deum sia stato intonato da S. Ambrogio dopo aver impartito il battesimo a S. Agostino: al primo versetto, intonato da S. Ambrogio, S. Agostino avrebbe risposto col secondo, e così di seguito.
La melodia originaria, probabilmente contemporanea dell'inno, doveva essere più complessa di quella odierna. Nel Graduale vaticano (1908) la melodia ufficiale dell'inno è data in due forme: tonus solemnis (nella quale ogni versetto si inizia con una formula di intonazione) e iuxta morem romanum (nella quale i versetti cominciano ex abrupto). Il Te Deum è stato oggetto di numerose composizioni musicali e corali sia ispirate alla melodia dell'inno, sia indipendenti: ricordiamo le composizioni di G. Vaet (morto nel 1567), F. Anerio (morto nel 1614), E. Purcelli, G. B. Lulli, G. F. Händel, E. Berlioz, G. Malher, C. M. Widor (Sinfonia antica, op. 83):
Bibl.: G. Morin, Nouvelles recherches sur l'auteur du "Te Deum", in Revue bénédictine, XI (1894), pp. 49-77; A. E. Burn, Niceta of Remesiana, Cambridge 1904; id., The hymne "The Deum" and its author, Londra 1926. Contro questi v.: P. Cagin, Te Deum ou illatio? Contribution à l'histoire de l'euchologie latine à propos des origines du Te Deum, Solesmes 1906; al quale ha risposto G. Morin, Le Te Deum, type anonyme d'anaphore latine préhistorique?, in Revue bénédictine, XXIV (1907), pp. 180-223. Vedi anche Julian, Dict. of Hymnology, Londra 1907 (s. v.).